Pietro Ingrao: una vita a sinistra, sognando il comunismo
Il 27 settembre è l’anniversario della morte di Pietro Ingrao, storico leader della sinistra italiana; comunque la si possa pensare, un uomo che con il suo attivismo politico ha fatto la storia d’Italia. Nato il 30 marzo 1915, morì al traguardo raggiunto dei 100 anni il 27 settembre 2015
A sinistra. Sempre a Sinistra. Solo a sinistra
Originario della provincia di Latina, nato nel comune di Lenola, Ingrao diresse il quotidiano L’Unità dal 1947 al 1957 e fu parlamentare di lungo corso alla Camera dei deputati: eletto per la prima volta nel 1950, occupò quegli scranni fino al 1992.
Sul campo politico, fu da sempre iscritto al Partito Comunista Italiano del cui comitato centrale fece parte dal 1948 fino alla mutazione nel Partito Democratico della Sinistra, la cosidetta “svolta della bolognina“, nella quale l’allora segretario Achille Occhetto mutò nome al Pci e abbracciò una linea politica più socialista; era il 1989 e, dopo anni di fredda convivenza nei quali Ingrao capeggiò la corrente interna dei Comunisti Democratici; nel 1993 lascia il Pds per iscriversi a Rifondazione Comunista insieme ad altri compagni che, nel frattempo, stavano organizzando un partito politico ancora dichiaratamente incentrato sul comunismo. Ingrao resterà iscritto a Rifondazione fino al 2008.
A sinistra. Mai abbastanza
Quanto a sinistra dovesse stare il Pci è stato un tema caro a Ingrao; nell’XIesimo congresso del Pci che si tenne a Roma il 25 gennaio 1966 si svolse un drammatico confronto interno al partito con due tesi contrapposte: da una parte Giorgio Amendola che, appoggiato dall’allora segretario Luigi Longo, proponeva la formazione di uno schieramento unitario che riunisse in un unico partito dei lavoratori le forze democratiche e popolari con le forze socialiste; dall’altra c’era Pietro Ingrao che riuniva intorno a sè quelli che volevano un partito unico delle forze socialiste su basi classiste e rivoluzionarie. Alla fine numericamente la spuntò la mozione di Amendola ma, all’atto pratico, l’unificazione delle forze di sinistra era ancora di là da venire.
A sinistra. Ma nelle istituzioni
La carica più alta ricoperta da Ingrao fu quella di Presidente della Camera: eletto il 5 luglio 1976, rimase in carica tre anni, fino all’interruzione di quella legislatura. Ingrao fu eletto Presidente della Camera nell’ambito di un accordo complessivo tra i maggiori partiti presenti in Parlamento: Dc, Pci, Psi, Psdi, Pri e Pli. La poltrona più alta del Senato fu assegnata al democristiano Amintore Fanfani.
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