Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Ieri sera, i poliziotti dell’UPG, l’ufficio prevenzione generale e soccorso pubblico, affiancati dalle volanti del quartiere Giambellino, hanno condotto un’operazione anti-spaccio in borghese nelle one delle vie Giambellino e Odazio. L’operazione mirava a smantellare il traffico di droga al dettaglio, in particolare gestito da alcuni cittadini marocchini residenti in case popolari della zona, spesso scenario di abusivismo.
L’intervento è partito grazie a segnalazioni da parte di alcuni residenti regolari che hanno fornito informazioni utili alle forze dell’ordine. I poliziotti hanno avviato un’attenta osservazione dell’attività degli spacciatori, individuando movimenti sospetti nei pressi di una cantina dismessa in via degli Apuli. Alcune notizie avevano indicato il punto come potenziale deposito di stupefacenti.
Gli agenti hanno sorpreso due uomini di origine marocchina mentre si introducevano nella cantina: uno faceva da palo, mentre l’altro entrava per recuperare la droga. Alla vista degli agenti, il “palo” è fuggito a gambe levate, facendo perdere le sue tracce,. Chissà, magari la fuga era il segnale che doveva dare al suo complice per avvisarlo della presenza dei poliziotti. Se è così, non ha funzionato. L’altro marocchino, il 36enne,è stato sorpreso all’interno del locale. Al momento dell’arresto, l’uomo aveva in mano delle pacchetti di hashish.
Vista la condizione della cantina, ingombra di macerie e masserizie abbandonate, è stato richiesto l’intervento della squadra cinofila. La cagnolina Athena ha scoperto i nascondigli di altri pacchi di droga: un pacco con 1 kg di hashish e 500 grammi di cocaina suddivisi in 183 dosi già pronte per lo spaccio. Complessivamente, i poliziotti hanno sequestrato 2 kg di hashish e 500 grammi di cocaina.
Il 36enne, descritto come uno spacciatore di posizione intermedia nella gerarchia dello spaccio, è stato portato a San Vittore, in attesa della convalida dell’arresto. E’ considerato responsabile della distribuzione della droga agli spacciatori attivi nella zona. Dall’analisi del suo telefono, che è sotto sequestro, sono emersi messaggi in arabo che, con l’aiuto di un interprete, hanno rivelato un sistema di rendicontazione quotidiana delle vendite destinato ai suoi fornitori.
Articolo aggiornato il 05/11/2024 17:22