Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Venerdì prime ore della notte, alle 00.45, in Viale Monza a Milano, due agenti del commissariato di Greco Turro, terminato il turno serale, si avviano verso casa. In particolare, il capopattuglia, un ragazzo di 25 anni con un fisico da rugbista, nota due individui sospetti a circa 250 metri dal commissariato. Vestiti come tipici rapinatori, i due si stanno muovendo in modo furtivo alle spalle di un giovane che cammina svelto per strada.
Intuendo il rischio, il poliziotto avverte immediatamente una pattuglia del commissariato e il collega, che si stava avvicinando. Non fa in tempo ad arrivare alcun rinforzo, però, che i sospetti aggrediscono il ragazzo, un cameriere 25enne originario di Bergamo. Lo scaraventano a terra, strappandogli l’iPhone che teneva in mano per chiamare un amico, essendosi accorto di essere pedinato già dall’autobus.
Con una reazione fulminea, il poliziotto si lancia sui due malviventi e riesce a bloccarli, placcandoli entrambi. Pochi istanti dopo arriva anche il suo collega, un giovane di 23 anni, e insieme trascinano i due rapinatori fino al commissariato, a poca distanza. La vittima li segue e fornisce la sua testimonianza. È un po’ sotto shock.
Il giovane, camierere in un locale della Stazione Centrale, ha spiegato di aver notato i due malintenzionati sin da quando era sull’autobus, capendo che lo stavano pedinando aveva tentato di contattare un amico. La prontezza dei poliziotti fuori servizio ha però impedito che l’aggressione potesse avesse conseguenze peggiori.
Gli aggressori, entrambi di origine egiziana e con una lunga lista di precedenti, hanno rispettivamente 19 e 18 anni. Entrati entrambi in Italia nel 2022 come minori non accompagnati, i due sono cresciuti in comunità. Il 19enne era con il tempo hanno collezionato numerosi precedenti. Il 18enne era stato già arrestato il 17 ottobre scorso, dai poliziotti delle Nibbio, per lo strappo di una collana da 2mila euro dal collo di una donna su un autobus della linea 70, nella zona di Bonola. Una storia particolare perché in quella occasione anche la vittima era finita in carcere. All’identificazione, tramite lo SDI, il sistema digitale interforze, la donna era risultata avere un residuo di pena da scontare
Il 18enne era al suo terzo arresto nel giro di una settimana. Infatti il 21 ottobre era stato sorpreso a rubare all’interno di un’auto parcheggiata in via Angera, insieme a due complici marocchini. Inoltre ha un lungo elenco di reati, accumulato in diverse città tra cui Roma e Forlì, sempre per rapine da strada.
Articolo aggiornato il 28/10/2024 12:50