Ossona. Disturbo della quiete pubblica con sorpresa. 1 arresto per evasione
Arresto per evasione a sorpresa a Ossona. Due sere fa, il 12 settembre, in via Trieste, a Ossona, si è verificata una delle solite sceneggiate causate dall’astinenza dalla droga di due personaggi, conosciuti nel paese per essere spesso i protagonisti di fatti gravi come quello successo in piazza Litta. Intorno alle 19, urla, rumore di piatti e suppellettili rotte, botte e pianti, con i vicini di casa che si chiedevano costernati se chiamare o meno il numero unico di soccorso 112. Alla fine, qualcuno non ce la ha fatta più e ha chiamato.
Queste scene, in via Trieste, si ripetono spesso da almeno un paio di anni. Nonostante i tanti interventi dei carabinieri e dei soccorritori del 118, comprensivi di corse in ospedale per traumi cranici e altre lesioni, non si è mai risolto nulla. La coppia continua a pestarsi come se volessero uccidersi a vicenda tutte le volte che trovano, o non trovano, la droga. La visita dei carabinieri, , arrivati con una radiomobile dell compagnia di Abbiategrasso e in rinforzo delle squdre dei carabinieri della Stazione di Corbetta,l’altra sera, non si è conclusa, però, con una delle solite strategie utilizzate dai militari per riportare la calma e il silenzio, e fermare il disturbo della quiete pubblica.
Non era lui, e neppure lei…
Questa volta i vicini di casa, qualche tempo dopo l’arrivo della radiomobile, da dietro ai vetri delle finestre delle loro case e dai cancelli dei giardini, hanno visto uscire i carabinieri che accompagnavano, come angeli custodi dalla pazienza infinita, un giovane ammanettato, e lo caricavano in macchina.
Un fatto che la comunità di Ossona spera da tempo di vedere, non per cattiveria ma per tornare a non aver paura di uscire di casa, o di andare al bar, o di lasciar uscire i figli da soli. Era sera e non si capiva bene chi fosse l’arrestato. Si sperava fosse il colpevole di tante notti passate in bianco in via Trieste, ma il giorno dopo, invece, il tipo era in ancora in giro.
Stavolta non è colpa dei giudici
No, i giudici non lo avevano lasciato andare troppo facilmente, come spesso ci si lamenta che accada. E’ successo invece che i carabinieri, al loro arrivo nell’appartamento di via Trieste, non hanno trovato solo la solita coppia di tossici in astinenza. C’era anche una terza persona, che non ha niente a che fare con Ossona, ma che non doveva essere lì. Avrebbe infatti dovuto essere agli arresti domiciliari in un altro paese, probabilmente a Magenta.
Così lo hanno arrestato e portato in carcere, per evasione. Una sorpresa per i carabinieri, ma anceh per gli ossonesi. Oltre ad aver tanti problemi con quelli paesani, Ossona importa tossicomani anche da altri paesi. Non chiedetemi chi è. Non lo so. E’ però facile immaginare perchè fosse agli arresti domiciliari al suo paese, e perchè, invece di rimanerci, sia evaso e venuto a Ossona.
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