Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Un altro campo di cannabis in fiore scoperto dalla Guardia di Finanza. Da anni, nelle prime settimane di settembre, quando maturano le ultime spighe del grano e del mais, i reparti aerei della Guardia di finanza, dei Carabinieri e della Polizia di stato effettuano larghi giri di perlustrazione su campagne e zone boschive. Il motivo è che quando le spighe prendono quel loro bellissimo colore dorato, rivelano, dall’alto, le piante di cannabis indiana che, in questo stesso periodo, sono altissime e di un bel verde intenso, che spicca nella visuale estesa e panoramica che si ha da aerei ed elicotteri.
Le operazioni per la scoperta delle piantagioni illegali di cannabis sono così facilitate, al punto che diventano quasi un divertimento, così come è facile trovare i “geni” che vanno a raccogliere, una volta che i fiori delle piante sono giunti a maturazione. Nonostante l’esistenza di queste operazioni sia un fatto conosciuto, c’è sempre qualcuno che ci prova e passa l’estate a coltivare piante per fare la marijuana in appezzamenti di terreno, nascosti o a suo parere difficili da trovare.
Così, all’inizio di ogni settembre, possiamo raccontare la storia delle maggiori piantagioni scoperte. In questo caso, il record, per il momento va alla Guardia di finanza di Pavia che, durante le perlustrazioni aeree, ha individuato un campo di cannabis fiorita all’interno di una delle lanche del Ticino, fittamente boschiva, ma con gli alberi, ovviamente, dal colore diverso da quello della cannabis fiorita.
Per raggiungere il campo si può usare solo la barca. Il supporto anfibio è stato offerto dai reparti provinciali dei vigili dl fuoco. Non c’è neppure un sentiero segnato, ma le forze dell’ordine avevano le coordinate gps del luogo e sono quindi riuscite facilmente ad individuare e trovare la coltivazione. Sull’isoletta, fra le robinie verde scuro, c’erano 200 piante di cannabis in fiore, ben curate e con un impianto di irrigazione efficiente. Una volte raccolti e lavorati, i fiori avrebbero reso, sul mercato illegale, circa un milione di euro.
Ora invece le piante sono state tagliate, e saranno ridotte in cenere in appositi forni. Non Sono stati resi noti gli arresti, se ci sono stati, ne se sono stati individuati i coltivatori. Il pensiero però va a chi fuma marijuana, e poi si mette alla guida, o al lavoro, e al numero di persone innocenti che questo sequestro ha salvato, alto almeno tanto quanto la perdita in denaro causata alle organizzazioni che la commerciano
Articolo aggiornato il 10/09/2024 11:42