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Non ci sono ancora sviluppi sull’ omicidio avvenuto lo scorso 4 settembre a Cernusco Sul Naviglio. Andrea Beretta, capo ultrà della curva nord interista, è accusato di aver ucciso Antonio Bellocco, 36 anni, altro capo ultrà legato a una cosca della ‘ndrangheta, durante uno scontro avvenuto il 4 settembre a Cernusco sul Naviglio. Bellocco è morto ucciso da alcune coltellate, mentre Beretta era stato ferito ad una gamba da almeno una pallottole. Si è avvalso della facoltà di non rispondere durante l’interrogatorio di garanzia presso il carcere di Opera.
Dopo essere rimasto in silenzio anche davanti ai pm di Milano, Beretta ha scelto nuovamente di non rispondere alla gip Lorenza Pasquinelli, in attesa dell’ordinanza di convalida del fermo e della custodia cautelare che verrà emessa nei prossimi giorni. Tuttavia, durante l’interrogatorio con i pm, l’uomo aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, affermando di aver reagito a un’aggressione subita da Bellocco.
Non si sa cosa ancora cosa sia successo fra i due, ma il fatto di aver usato un’arma nettamente inferiore, il coltello, a quella che sarebbe stata nelle mani di Bellocco, la pistola, farebbe già pensare a una legittima difesa che ha avuto successo. Anche l’avvocato di Beretta , Mirko Perlino, ha sottolineato la linea difensiva del suo assistito, parlando di “difesa necessaria”. I pm non sembrano però convinti su chi ha iniziato l’aggressione e di chiavesse nelle mani la pistola,e vogliono andare a fondo. Per il momento, Beretta è trattenuto in carcere in via cautelare, dicono le ordinanze, perchè i giudici pensano che abbia una concreta possibilità di fuga e perchè i suoi agganci nel mondo degli ultrà potrebbero garantirgli una lunga latitanza.
Secondo la versione di Beretta, Bellocco in un’altra occasione avrebbe minacciato lui e i suoi familiari, chiedendo una parte degli utili derivanti dal negozio di merchandising della curva interista, situato a Pioltello. Quindi un caso di richiesta di pizzo, o di ricatto? Questa situazione avrebbe portato poi all’organizzazione di un incontro chiarificatore, conclusosi con lo scontro violento che ha causato la morte di Bellocco e il ferimento dello stesso Beretta.
L’omicidio è avvenuto poco prima delle 11 del 4 settembre davanti alla palestra Testudo di Cernusco sul Naviglio. I due si erano incontrati per un colloquio all’interno della Smart bianca di Bellocco. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, anche attraverso le immagini video dell’omicidio, pubblicato questa mattina dalla Gazzetta dello Sport, la violenza è esplosa durante la conversazione. Bellocco è stato ucciso a colpi di coltello, mentre Beretta è rimasto ferito a una gamba da un colpo di pistola. Tutto è durato una manciata di secondi. Della pistola, una Beretta 98 Fs calibro 9×21 con la matricola abrasa, si ha un solo bossolo, rimasto nell’auto. Difficile che sia stato sparato un altro colpo.
Sia Beretta sia Bellocco hanno un passato segnato da condanne penali. Come riferisce anche Ansa, Bellocco sarebbe stato un erede delle cosche della ndrangheta e Beretta sarebbe coinvolto in traffici di droga , o comunque illeciti. L’omicidio ha riacceso i riflettori sulle tensioni interne alle frange degli ultrà delcalcio e sui legami tra queste e il mondo della criminalità organizzata, e gli investigatori vogliono vederci chiaro.
Articolo aggiornato il 08/09/2024 10:52