Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
La situazione della scuola di Milano, che ha visto una marea di docenti precari scavalcati ingiustamente da colleghi con punteggi inferiori e altri docenti assegnati “in multiproprietà” su un’unica cattedra è stata ampiamente spiegata nei precedenti articoli. Persino insegnanti con oltre 10 anni di servizio (oltre ad essere titolari di un provvedimento art. 104 per la disabilità), con posizioni in graduatoria altissime, sono stati scavalcati dall’algoritmo, un software che assegna in automatico le nomine, suscitando non pochi dubbi su inefficienze ed errori nella filiera di programmazione e gestione delle stesse.
Volete la ricetta del Pasticcio all’Italiana? Mescolate “appalti romani” blindati ad aziende informatiche, inaccessibilità totale dell’algoritmo, organico ridotto del personale scolastico dedicato agli inserimenti delle cattedre vacanti durante il mese di agosto, errori umani, burocrazia ottusa, tanta paura e un pizzico di bugia e otterrete un perfetto Pasticcio all’Italiana. Pasticcio che lievita, lievita, e ancora lievita.
Dopo un comunicato stampa pubblicato da parte dell’UST Milano, comunicato palesemente scollegato dalla realtà e che forse aveva il solo intento di rassicurare il Ministro dell’Istruzione, duole che lo stesso, a fronte di situazioni di caos verificatesi un po’ dovunque in Italia a causa delle numerose criticità irrisolte dell’algoritmo, si sia prestato pubblicamente alla retorica del “va tutto bene”, liquidando la professionalità dei docenti rimasti ingiustamente senza lavoro come una “propagandina” politica da strapazzo. Ci si augura il ministro sia stato, quasi certamente, malinformato da chi ha interesse ad annacquare la verità e nascondere delle gravi inefficienze. Verità che purtroppo prima o poi finisce sempre per venire a galla e che potrebbe causare imbarazzi non da poco.
Mentre nel resto di Italia si ammettono gli errori e si procede, in assoluta trasparenza, a correggerli, nella efficientissima Milano la ProvveditorA, dopo aver fatto vane promesse, se ne va bellamente in ferie, senza avere risolto proprio nulla, e soprattutto senza avere nominato un vice, facente funzioni in sua assenza. A gestire le trattative viene “mandata allo sbaraglio” una funzionaria, peraltro, a quanto pare, priva di concreti poteri decisionali. A questo punto ci si domanda come sia possibile che una dirigenza abbandoni i propri sottoposti nell’impacciato sforzo di porre rimedio ad una faccenda estremamente grave e complessa che potrebbe diventare un grande, grosso problema.
Una collega riferisce di avere portato il problema all’attenzione del conduttore di un popolare programma di satira su Rai3; costui avrebbe ammesso di conoscere bene la situazione ma avrebbe ribattuto che “il precariato non è catching”. In sostanza, non avendo sufficiente “appeal” non farebbe abbastanza audience in TV. Così conclude amaramente la collega: “Pensavo di parlare con un essere umano non con l’ennesimo automa della comunicazione”.
Inoltre, dopo tre giorni di presidio, CGIL e CISL non sono pervenute. Poi, improvvisamente, è stato avvistato un unicorno rosa. Ops scusate, si voleva dire un rappresentante sindacale della CGIL. Costui, invece di dare ascolto alle istanze di alcuni iscritti presenti al presidio, li avrebbe trattati con inopportuna rudezza, azzittendoli e invitando gli stessi a stracciare la tessera. Chiamala, se vuoi, difesa dei lavoratori.
Così si apre il comunicato di ADL Cobas: “Superata la notte in UST nonostante il maltempo, i precari continuano la loro lotta e mantengono il presidio. Si comincia questa mattina con l’assemblea di tutti i precari che si terrà in UST e alle 19.00 per una cena condivisa e solidale.”
E poi così prosegue: “A quanto pare se viene negato il diritto al lavoro nella totale illegalità, con una ispettorA responsabile delle nomine assente da giorni, con una richiesta di incontro da parte dei sindacati negata, possiamo comunque continuare ad insegnare la Costituzione, anche se le istituzioni per prime non la rispettano e questo viene considerato normale e non oggetto di denuncia. Hanno ragione i giornalisti, non siamo attraenti e non è quello il nostro obiettivo. Andremo avanti e non ci fermeremo soltanto alle nuove nomine, che avverranno grazie alla lotta e alla vigilanza quotidiana.” Intanto continua a piovere, a dirotto. Speriamo che al Ministero del Merito a qualcuno interessi davvero… il merito.
Articolo aggiornato il 06/09/2024 21:31