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Docenti e nomine pazze, ma per il provveditorato va tutto bene

Nell’articolo pubblicato ieri si era parlato degli enormi problemi sorti in concomitanza con l’avvio dell’anno scolastico, giorno in cui migliaia di docenti precari, ogni settembre, si spostano in massa per prendere servizio nelle scuole loro assegnate. Ieri, 2 settembre, vuoi perché forse alcune scuole avevano commesso errori nella trasmissione delle disponibilità, vuoi a causa di un bug dell’algoritmo, novella Sibilla Cumana che distribuisce le nomine ai docenti, vuoi per la “pressione” subita dal personale dei vari uffici scolastici affinché’ fosse rispettata, a tutti i costi, la scadenza del 31 agosto, omettendo forse alcuni dovuti controlli), è successo il caos.

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Dalla cattedra fantasma… a quella in multiproprietà

docenti,cobas,protesta,provedditorato. Docenti e nomine pazze, ma per il provveditorato va tutto bene - 03/09/2024
3 settembre . Sede dei cobas a Milano, riunione per le nomine pazze dei docenti

Come era stato spiegato nel precedente articolo, la logica asettica e matematica dell’algoritmo, non potendo conteggiare tutte le cattedre effettivamente disponibili, accantonate per gli eventuali vincitori del concorso annuale, oppure non inserite per dimenticanze umane o ancora che si sono liberate via via a causa di rinunce, ha finito per penalizzare i docenti più esperti.

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la scala Rho b&b

E’ successo che docenti con punteggi piuttosto alti ed molti anni di esperienza sono stati scavalcati da colleghi con punteggi inferiori senza apparente motivo, e che assegnatari di cattedre “fantasma” o i “fortunati” vincitori di un cosiddetto spezzone (una cattedra parziale con un numero di ore inferiore alle 18 settimanali) in multiproprietà non abbiano potuto firmare il contratto per l’entrata in servizio.  Per uno spezzone di 16 ore, si sono presentati, perchè chiamati, ben 16 docenti incaricati; per uno spezzone di 10 ore, 10 docenti e così via.

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Non tutti i docenti, lo specifichiamo, arrivano tutti dal territorio milanese, ma spesso giungono da tutta Italia, affrontando spese di viaggio e alloggio non indifferenti pur di lavorare nel settore che amano, l’insegnamento.

Oltre al danno… anche la beffa

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3 settembre, riunione dei cobas a proposito delle nomine pazze dei docenti. Sono presenti gli operatori della Rai

Ieri, una rappresentanza dei docenti danneggiati nella sola provincia di Milano (una 50ina di persone a fronte di circa 15O-200 vittime) si sono recati nel primo pomeriggio, assieme ai Cobas – presso gli uffici del Provveditorato, sito in via Soderini 24, dove hanno avuto un confronto con alcuni dirigenti che – con disarmante sincerità – hanno ammesso che un malfunzionamento, o errore che dir si voglia, c’era effettivamente stato e che a quel punto si sarebbero riuniti “a porte chiuse” per trovare una soluzione accettabile per i docenti tagliati fuori ingiustamente. Soluzione che, al contempo, non bloccasse la “macchina scolastica” ormai in corsa.

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E’ stata quindi scelta una strategia molto diversa da quella di Brescia, dove si era preferito annullare le nomine fin dal mattino presto per poi, successivamente, ripartire con una graduatoria più corretta. Problemi simili, tra l’altro, sono stati riscontrati a Torino e in altre città, come riferito da altri organi di stampa.

Ecco perché dopo articoli usciti su varie testate, prima locali e poi addirittura nazionali, e financo servizi televisivi che hanno documentato il presidio dei docenti assieme ai Cobas nell’atrio dell’Ufficio Scolastico Provinciale, il comunicato prodotto dall’UST è suonato come una surreale operazione di rimozione della realtà:

“Le operazioni di reclutamento del personale docente a tempo determinato da Gae/Gps – anche per la provincia di Milano – stanno procedendo regolarmente grazie al lavoro serio e professionale di tutto il personale amministrativo. Si precisa che attualmente presso la sede dell’UST di Milano non vi è alcuna protesta in corso contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa“.

Ecco perché dopo una riunione presso la sede dei Cobas, svoltasi in mattinata in via Porta Volta 22 a Milano, oggi 3 settembre i docenti “fantasma”, come le loro cattedre, si recheranno presso il Provveditorato di via Soderini 24) alle ore 15:30 per consegnare un documento ufficiale.

Il “metodo Milano”: negare, negare e… ancora negare

Con questo comunicato, in sostanza, “si nega il Cristo in Croce”: si nega che l’errore sia stato commesso, si nega che ad alcuni docenti sia stato impedito di lavorare, si nega che quegli stessi docenti abbiano manifestato il loro disagio nell’atrio dell’UST per ore. Si nega addirittura che giornali e televisioni abbiano documentato tutto quanto sopra con fotografie, interviste e servizi video. I docenti in questione sarebbero, quindi, solo dei mitomani esaltati cui gli organi di stampa darebbero, impropriamente, eco.

Del resto se a Milano dici che c’è un enorme problema di sicurezza ti viene risposto che “è solo una tua percezione”. Se lamenti la mancata manutenzione del verde con gli alberi che muoiono ti viene detto che “non è vero”. Se chiedi che i cumuli di detriti edili, elettrodomestici buttati e montagne di immondizia vengano smaltiti, non solo per un maggiore decoro cittadino, ma per urgenti esigenze igieniche, ti viene ribattuto che “ma no, assolutamente: va tutto bene”. Ecco, si potrebbe affermare che ormai il metodo Milano, ci sia consentito il gioco di parole, ha fatto “scuola”. Negare, negare, sempre negare. E poi nascondere le magagne sotto al tappetino. L’importante è che il tappetino sia griffato.

Nota della redazione
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