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Omicidio di Fabio Ravasio. Sono trapelati alcuni dei nomi delle 6 persone arrestate ieri dai carabinieri di Legnano, accusate di aver premeditato e compiuto il suo omicidio. Gli interrogatori del procuratore e dei carabinieri hanno portato alla luce un incredibile complotto. Secondo le prime notizie trapelate, l’ideatrice sarebbe la compagna, Adilma Pereira Carneiro, 49enne brasiliana, e il motivo dell’omicidio sarebbe stato il controllo dell’eredità che sarebbe andata ai due figli piccoli della coppia.
La Opel corsa nera con targa contraffatta che ha investito l’imprenditore era intestata a lei. Si può immaginare il viso degli investigatori dei carabinieri che, nel controllare le targhe associate alla tipologia di auto, hanno trovato il suo nome come intestataria. Gli altri partecipanti sono uno dei 7 figli avuti dalla donna da precedenti relazioni, un 26enne nato in Brasile, il fidanzato di una delle figlie, un barista 47enne di Parabiago, con cui sembra che la donna avesse una relazione, e due clienti del suo bar fra cui un 51enne amico del 26enne.
L’auto è stata trovata nascosta nel box di una delle figlie della donna. I ruoli sono chiari. Un po’ meno, per il momento chi fr ai 6 arrestati li ha ricoperti. Gli interrogatori stanno infatti continuando, così come i relativi riscontri, anche se la storia è già delineata in tutta la sua terribile e allucinante realtà.
i 6 stavano pianificando l’omicidio da mesi, poi lo hanno portato a termine il 9 agosto. Due persone a bordo dell’auto, nascosta e pronta a percorrere la strada ad alta velocità per investire Fabio Ravasio, due persone lungo via vela, pronte ad avvisare i complici del passaggio della bicicletta, un regista che governava le comunicazioni e lei, la compagna, che ha fornito l’auto ed è accusata di essere l’ideatrice del delitto premeditato.
Un delitto tutt’altro che perfetto. Sarebbe persino ridicolo se non fosse che il povero Fabio Ravasio ci ha rimesso la vita e che i due figli della coppia, inconsapevoli e innocenti, ora si trovano al centro di un’immane tragedia, senza entrambi i genitori, con dei pericolosi parenti da parte di madre, e con un destino incerto.
In settimana, prima di essere arrestata, la donna aveva rilasciato un’intervista al settimanale Settegiorni, in cui chiedeva aiuto per trovare il pirata della strada che aveva investito il marito. I carabinieri sapevano già tutto, in quel momento e, quasi per caso, il suo l’arresto è avvenuto proprio nelle stesse ora in cui è uscito in edicola il settimanale con la sua intervista. La donna ha anche dei precedenti. Qualche anno fa era rimasta coinvolta in un’operazione che aveva portato al sequestro di 12 chilogrammi di cocaina.
Articolo aggiornato il 24/08/2024 11:07