Mpox, il vaiolo delle scimmie. Un’altra emergenza sanitaria globale alle porte. L’OMS la ha dichiarata per gli oltre 14.000 casi nella Repubblica Democratica del Congo, ma ci sono già dei casi anche in Italia
Il vaiolo delle scimmie, noto anche come virus Mpox, è stato nuovamente dichiarato un’emergenza sanitaria pubblica di rilevanza internazionale (PHEIC) dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). L’annuncio è stato dato oggi dal direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, al termine di una lunga riunione del comitato di emergenza, convocato sin dallo scorso 7 agosto per valutare i rischi connessi all’epidemia che ha avuto origine nella Repubblica Democratica del Congo.
La scorsa emergenza sanitaria che riguardava il vaiolo delle scimmie era stata chiusa nel maggio 2023, quando l’Oms aveva annunciato la fine dell’emergenza Mpox dichiarata a luglio 2022, dopo che il virus aveva cominciato a dilagare a livello globale. I rischi per l’Europa sono molti. In Italia è già arrivato con 1050 casi.
Le ragioni dell’emergenza
Le preoccupazioni principali, ha spiegato Tedros, riguardano la portata dell’epidemia e la rapida diffusione di un nuovo ceppo del virus. Nei primi sei mesi dell’anno, la Repubblica Democratica del Congo ha registrato oltre 14.000 casi di mpox e 524 decessi, superando così il bilancio dei morti dell’intero 2023. Questo aumento esponenziale dei contagi è stato aggravato dalla scoperta di un nuovo ceppo, identificato come clade 1b, nella parte orientale del paese.
Questo ceppo ha già iniziato a diffondersi nei paesi vicini, come Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, che non avevano mai segnalato la malattia in precedenza. Ci sono diversi focolai in Africa e fuori dal continente, che rappresentano una minaccia crescente di ulteriore diffusione del virus. Specialmente per l’Europa e per l’Italia, dove i controlli per l’immigrazione dall’Africa, specie quella clandestina, sono ancora inesistenti. Allo stato attuale delle cose sarebbe infatti impossibile bloccare realmente le entrate nel paese.
Interventi e risposte all’epidemia in Europa
In risposta all’emergenza, l’OMS ha messo a punto un piano d’azione che prevede un investimento iniziale di 15 milioni di dollari. L’organizzazione ha già stanziato 1,45 milioni di dollari e si attende che ulteriori risorse siano allocate nei prossimi giorni. Altri donatori internazionali sono stati invitati a contribuire al fondo. Secondo questa strategia, l’unica possibilità per evitare di ridurci come con il covid, è vaccinare più africani possibile. Sperando che basti.
L’Europa si è mossa abbastanza prontamente. L’Autorità per le Emergenze Sanitarie Europea (HERA) ha annunciato l’acquisto di 175.000 dosi di vaccino anti-mpox da destinare ai paesi africani, mentre l’azienda farmaceutica Bavarian Nordic ha donato altre 40.000 dosi. Questi vaccini saranno distribuiti attraverso il CDC africano. Inoltre, HERA ha stanziato 3,5 milioni di euro per rafforzare la capacità di test e sequenziamento del virus nella regione entro l’inizio dell’autunno.
In Italia
Il ministero della salute ha recepito la pericolosità di una nuova pandemia già da due anni, ed è attivo un portale dedicato al vaiolo delle scimmie (Mpox). L’ultimo bollettino emanato è del 12 agosto 2024 e misura già 1050 casi di cui 441 in Lombardia. Si può seguire l’evoluzione della diffusione del virus, tramite il portale dedicato del ministero della salute oppure tramite quello dell’istituto nazionale di sanità.
La mortalità e la trasmissione
Secondo quanto detto dal ministero della salute, il vaiolo delle scimmie non ha una mortalità importante, e generalmente è una malattia di media rilevanza per la maggior parte degli individui, ma abbiamo già visto che la sola malattia è da evitare in quanto le strutture ospedaliere spesso non reggono la pressione di intense epidemie e la malattia contemporanea di molte persone mette in difficoltà l’intero sistema economico del paese.
La trasmissione del virus avviene con il contatto diretto con scimmie e altri primati, ma anche con roditori infetti, come topi e scoiattoli. Può avvenire anche da persona a persona, tramite contatto diretto, di fluidi o con materiale cutaneo. Sotto accusa anche la biancheria dei letti, che raccoglie particelle e croste che si sono staccate. Può avvenire anche tramite la respirazione durante un contatto diretto come un abbraccio, o lo stare faccia a faccia.
Prospettive future e produzione di vaccini
Come riportato dall’agenzia di stampa Ansa, secondo Tim Nguyen, che è a capo della Unit High Impact Events Preparedness dell’OMS, la disponibilità di vaccini non rappresenta al momento un problema insormontabile. Circa 500.000 dosi di vaccino MVA-BN contro l’mpox, prodotto da Bavarian Nordic, potrebbero già essere disponibili, e si prevede che altre 2,4 milioni di dosi saranno pronte entro la fine dell’anno. Inoltre, si stima che entro il 2025 potrebbero essere prodotte fino a 10 milioni di dosi. Solo in Italia siamo 60 milioni di persone.
La dichiarazione di emergenza sanitaria globale per l’mpox segna un ulteriore momento critico nella lotta contro le malattie infettive a livello mondiale. Con la mobilitazione di risorse e la collaborazione internazionale, l’OMS e le autorità sanitarie globali sperano di contenere la diffusione del virus e di mitigare l’impatto di questa nuova ondata epidemica. Il successo di queste misure dipenderà dall’efficacia degli interventi e dalla capacità di garantire un accesso equo ai vaccini e alle cure, soprattutto nei paesi più colpiti, che sono proprio quelli a maggior emigrazione e nel contempo
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