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Alla Fornace di Casorate Primo, in provincia di Pavia, un 55enne è stato scoperto e arrestato con 146 chili di hashish nascosti tra pneumatici di auto in un capannone. L’operazione che ha portato al sequestro della grossa quantità di “fumo” è degli agenti del commissariato Bonola di Milano. Sul mercato avrebbe portato alla criminalità organizzata un introito di circa 75mila euro.
Il 55enne, un imprenditore italiano originario di Catania, è già noto alle forze dell’ordine. E’ stato fermato in flagranza di reato durante l’operazione. L’ hashish era suddivisa in oltre 1.415 panetti, chiusi in alcune valigie nascoste da pile di ruote per auto, all’interno di un capannone situato in via Motta Visconti, nei pressi della località Fornace, frazione di Casorate Primo.
L’arresto è il risultato di un’intensa attività investigativa condotta dagli agenti del Commissariato Bonola di Milano, che hanno concentrato la loro attenzione su una berlina nera, una delle 4 auto che si pensava potenzialmente coinvolte nel traffico di droga lungo la tratta Milano – Casorate Primo (PV). Grazie a un costante monitoraggio del territorio a sudovest di Milano, e alle attività di indagine tecnica, come l’incrocio di dati, la visione dei filmati dei varchi autostradali e a tanti altri particolari raccolti con un attento controllo delle dinamiche locali, la Polizia è riuscita a identificare il veicolo.
Ieri, dopo un attento pedinamento, i poliziotti hanno seguito la berlina nera, guidata dal 55enne, da Casorate Primo fino a un capannone utilizzato come deposito di copertoni d’auto. Giunti sul posto subito dopo l’auto, gli agenti di via Falck hanno fatto irruzione. All’interno del capannone c’erano la berlina e il 55enne e lì hanno scoperto l’enorme quantitativo di hashish, pronto per essere distribuito sul mercato locale.
Il sequestro dei 146 chili di hashish rappresenta un duro colpo al traffico di stupefacenti nella zona. Il 55enne è stato immediatamente arrestato in flagranza di reato, essendo nel capannone al momento dell’irruzione della polizia. A seguito dell’arresto, il pubblico ministero della Procura della Repubblica di Pavia ha disposto l’udienza di convalida, che si terrà nei prossimi giorni.
Anche l’essere stato trovato nello stesso posto in cui sono nascosti ben 73mila euro in hashish lascia pochi logici dubbi sull’attività dell’imprenditore, è importante ricordare che, nonostante l’arresto, l’eventuale responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo al termine del processo e lo si potrà dire colpevole solo in caso di sentenza definitiva di condanna. Fino a quel momento, l’uomo gode del principio di presunzione di non colpevolezza, garantito dal nostro ordinamento giuridico.
Articolo aggiornato il 14/08/2024 15:23