Lo scandalo dei maltrattamenti a un Asilo Nido di Vanzago: arresti domiciliari per la titolare e per le collaboratrici
La vicenda dell’ asilo nido di Vanzago ha scioccato e scosso tutta la provincia di Milano: 35 bambini maltrattati all’asilo nido privato. La titolare e due collaboratrici ora sono agli arresti domiciliari con il divieto di comunicare all’esterno. Quello di oggi è uno dei passaggi procedurali che che si sono susseguiti dalla scoperta dello scandalo, avvenuto a seguito di un’indagine condotta dalla Compagnia Carabinieri di Legnano. A gennaio 2023, la titolare e cinque educatrici erano state sottoposte all’obbligo di firma, con il divieto di esercitare la professione per 12 mesi.
Nella giornata del 24 luglio 2024, i Carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno eseguito un’ordinanza di arresti domiciliari, accompagnata dal divieto di comunicare con persone al di fuori dei conviventi, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari di Milano su richiesta della Procura della Repubblica. Il provvedimento è stato applicato alla titolare di un asilo nido privato di Vanzago, e a due sue collaboratrici. Sono tutte accusate di maltrattamenti aggravati nei confronti di 35 bambini, di età compresa tra i 6 mesi e i 3 anni.
I Carabinieri del nucleo investigativo di Milano accertarono cosa succedeva nel nido da giugno a settembre del 2023, sotto la direzione della Procura della Repubblica meneghina, dopo che due ex educatrici dell’istituto, che tra marzo e maggio 2022 stavano compiendo uno stage di alternanza scuola lavoro, avevano denunciato episodi di maltrattamenti subiti dai piccoli ospiti della struttura.
Le tecniche investigative utilizzate includevano sia l’uso di strumenti avanzati e sia delle metodologie tradizionali: Avevano infatti messo delle telecamere nascoste nei locali del nido ed effettuato altre intercettazioni ambientali e ascoltato diversi testimoni. Questo ha permesso di raccogliere prove certe e sufficienti per identificare le due educatrici come principali responsabili degli abusi, in concorso con la titolare dell’asilo, che nulla faceva per intervenire e bloccare quanto succedeva. Secondo quanto emerso, i bambini sarebbero stati sottoposti a trattamenti punitivi e degradanti.
Urla a distanza ravvicinata, tirate di orecchie, e venivano lasciati soli in stanze buie, e messi a dormire nei bagni. Inoltre, venivano lasciati con i pannolini sporchi per lunghi periodi. In aggiunta alle persone già colpite dai provvedimenti restrittivi, altre due educatrici risultano indagate per i medesimi reati, sebbene al momento non siano state sottoposte a misure cautelari.
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