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La sera dello scorso 20 giugno, i Carabinieri della stazione di Corbetta (MI) hanno arrestato, accusandolo di violenza sessuale, un ragazzo italiano di 19 anni con alcuni precedenti penali per altri osceni in luogo pubblico. La vittima è una giovane minorenne. Attualmente il giovane si trova in carcere. L’arresto è avvenuto in esecuzione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dal Giudice delle indagini preliminari del Tribunale di Milano, su richiesta della Procura della Repubblica locale.
Lo scorso 7 maggio il 19enne aveva approcciato una giovane di 17 anni che stava tornando da scuola, seguendola fino a casa ed entrando con lei nel portone. Poi quando la giovane ha preso l’ascensore del condominio, il giovane è entrato con lei e ha tentato una vera e propria violenza sessuale. Grazie alla pronta e decisa reazione, la ragazza è riuscita a guadagnare attimi preziosi e a sfruttarli per fuggire respingendo con forza l’aggressore e mettendosi in salvo definitivamente entrando in casa sua. Poi ha chiesto aiuto.
Il responsabile è stato identificato grazie all’acquisizione e al confronto delle immagini dei sistemi di videosorveglianza, sia pubblici sia privati, acquisiti dai Carabinieri della stazione di Corbetta, che hanno condotto le indagini. Sulla base delle prove raccolte dai carabinieri la procura ha richiesto di ottenuto il provvedimento di custodia cautelare in carcere per il 19enne.
Il ragazzo pare soffrire di una qualche malattia psichica non riconosciuta ufficialmente e quindi ininfluente dal punto di vista giuridico, ma in ogni caso presente, anche se non curata e trattata. Già qualche tempo fa aveva ricevuto delle denunce per atti osceni in luogo pubblico.
Articolo aggiornato il 01/07/2024 18:14
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Non è possibile pubblicare un articolo così pieno di refusi ed errori di battitura. Vero è che siete in buona compagnia perchè in giro si leggono abomini anche peggiori, ma questo non vi giustifica assolutamente. Se non si sa scrivere, si cerca un impiego in fabbrica, non si gioca a fare i giornalisti.
Posso supporre che lei non sia un giornalista e tantomeno uno scrittore. Il bravo giornalista è infatti colui che trova le notizie, le verifica e le rapporta con la realtà. In questo direi che siamo piuttosto bravini.
Un bravo scrittore, invece, non avrebbe fatto l'errore di parlare di "impiego in fabbrica".
Infatti, a parte l'inamissibile intento denigratorio del concetto di lavoro in fabbrica, al giorno d'oggi condotto da professionisti, linguisticamente scrivendo l'impiegato non lavora in fabbrica, ma in ufficio. In fabbrica lavorano gli operai.
C'è un passo biblico che dice "non guardare la pagliuzza nell'occhio del prossimo ma togli la trave che è nel tuo". I nostri sono semplici refusi. Il suo, invece, è errore concettuale e linguistico piuttosto grave. Indica che non conosce il significato delle parole.