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A Ossona ha vinto Giovanni Venegoni, di Uniti per Ossona. Quelli delle elezioni di Ossona sono stati due giorni intensi. Le elezioni comunali sono quasi sempre emozionanti e si vivono con il cardiopalma. Tirano sempre le persone allo stremo delle loro forze e sono sempre coronate da lacrime di gioia , di delusione, oppure solo anche di sfogo, dopo due mesi passati ad essere sempre in tensione. E’ successo specialmente questa volta in cui si pensava che la vittoria sarebbe stata conquistata sul filo del rasoio. I 4 candidati sindaci Giovanni Oldani, Giovanni Venegoni, Federico Nebuloni e Sergio Garavaglia hanno fatto tutto quanto potevano fare con le forze che avevano raccolto.
Sui 2.365 elettori, dei 3.534 aventi diritto, che si sono recati alle urne, Giovanni Venegoni della squadra di Uniti per Ossona ne ha conquistati il 40,38%, cioè 925 voti. Non si è trattato di una conquista effettuata nei soli due mesi della campagna elettorale, ma di un lavoro durato almeno un anno e mezzo in cui hanno trovato e convinto le persone con le competenze adatte, consolidato i rapporti, ottenuto concessioni che si pensavano impossibili, e convinto molte persone che era il momento, a Ossona, di cambiare registro.
Il programma si è formato man mano che ascoltavano le persone e i problemi che avevano con l’amministrazione comunale. Un lavoro di squadra che ha convinto, fatto da persone con energie fresche, che ci credono e che hanno rischiato tanto. Una vittoria meritata, e che è solo l’inizio del grande lavoro di ricostruzione del paese. Si tratterà di un ricostruzione di rapporti umani, della comunità, ma anche pratica, vista l’assoluta mancanza di manutenzioni degli edifici e del patrimonio pubblico degli ultimi anni. Quindi è da oggi che inizia la vera avventura, il vero impegno, la vera prova.
Per soli 5 voti, Federico Nebuloni di Gioventù ossonese non è diventato consigliere comunale. Un dispiacere per tutti, perchè lo meritava. Ha preso 198 voti e avrebbe dovuto prenderne 203. Aver mancato di poco l’obiettivo non è una sconfitta. La loro lista era composta tutta da persone che non possono ancora votare per il senato.
Il giovane politico è riuscito infatti a tenere insieme e interessare alla gestione della cosa pubblica una 30ina di ragazzi tra i 16 e i 24 anni, che hanno dimostrato di essere maturi e di saper difendere e proporre le proprie idee. La lista era nata sul malessere che i ragazzi di quell’età provano a Ossona. Le loro richieste semplici e pratiche sono state sempre inascoltate.
Sono quei ragazzi che non hanno il carattere, o le convinzioni, per andare all’oratorio anche da grandi, ma sono perfettamente in grado di fare il bene per il loro paese e per loro stessi. Federico Nebuloni ha il carattere e le competenze per essere un leader. Sa decidere, ed è veloce a metter in pratica ciò che ha deciso. Sono partiti tardi, e questo è dovuto al fatto che sono davvero molto giovani, ma penso che la prossima volta che ci proverà, magari non solo a Ossona, sarà perfettamente in grado di essere un avversario temibile, per chiunque.
Per ora si spera che compattino le forze, superino il momento e sappiamo far valere l’enorme forza di quei 198 voti. La politica non si fa solo in amministrazione comunale. Anzi, in genere la politica nasce e si evolve al di fuori dalle istituzioni amministrative dei beni pubblici e Gioventù ossonese è destinata a diventare un forza di pressione positiva per il paese.
La lista di Sergio Garavaglia ha preso 483 voti, il 21,08%. Sono stati eletti Sergio Garavaglia e Maria Teresa Maronati. Ha tenuto bene i voti storici ma non è stata in grado di implementarli, neppure usando l’espediente di legare il grande successo di Giorgia Meloni alla sua lista. Sergio Garavaglia è troppo politico per Ossona, che è un paese in cui non valgono le stesse regole politiche della grande città. Qui dettano lette i rapporti diretti e la gente tiene slegato il partito politico dalla scelta per le elezioni comunali.
Il leader sperava nei nuovi abitanti, quei mille che non votano, perchè non conoscono il paese. Purtroppo quel gruppo è composto da persone che o sono troppo anziane e in casa di riposo, ma hanno mantenuto la residenza in paese, oppure sono persone che vanno via al mattino e tornano alla sera, e non sanno dove si trovi via Padre Giuliani, e neppure chi sono i candidati, oppure ancora sono persone che si trovano all’estero. In ogni caso, sono persone che non sono andate a votare. Contattarli era difficile. Sergio Garavaglia si conferma quindi come un polo politico del paese, ma se vuole nuovamente Ossona dovrá trovare formule nuove.
Dopo 20 anni Incontro ha perso le elezioni. Si possono dire fortunati di aver avuto 2 consiglieri comunali e 685 voti. Giovanni Oldani è riuscito a fare arrabbiare, e spaventare, persino me, in campagna elettorale, quando il faro da seguire dovrebbe essere la ricerca dei voti, il tentativo di correre ai ripari, e accontentare tutti. L’abitudine di definire “poesia” e “solo parole” i problemi delle persone e delle associazioni non li ha aiutati, ma hanno perso per 3 gravissimi errori.
Il primo è stato quello di definirsi competenti ed esperti, dando di conseguenza degli imbecilli a tutti gli altri. Una cosa che è antipatica persino quando è vera, figurarsi quando non lo è. Il secondo gravissimo errore è stato basare la loro campagna elettorale sulla contrapposizione con Sergio Garavaglia, per delle liti fra loro successe più di 20 anni fa e di cui a nessuno, in paese, importa nulla.
Devo raccontare un aneddoto. Marino Venegoni era talmente preso da questa lotta contro Sergio Garavaglia che, lontano dai seggi, mi ha ha raccomandato di fare attenzione a dove mettere la croce perché poi bisogna portarla per 5 anni. In un primo momento ho pensato fosse un tentativo in extremis per ottenere il mio voto, e gli ho risposto che, con quello che era successo nella sede della Guardia nazionale, con l’acqua che piove dal soffitto ad ogni temporale, non poteva davvero pensare che potessi votare per loro.
Il suo viso sorpreso mi ha fatto capire la verità. Non stava cercando di ottenere un voto, ma di evitare che Sergio Garavaglia ne avesse uno in più. Il che significa che in tutta la campagna elettorale non hanno nemmeno preso in considerazione la presenza di altre due liste.
Questo porta al terzo gravissimo errore commesso da Giovanni Oldani: non presentarsi all’incontro fra i candidati sindaci, rifiutando il confronto. Come “El ghe no” ha spiegato poi in un volantino, non si è presentato perché il confronto era stato organizzato da un candidato della lista di Sergio Garavaglia. Gli altri, chi è oltre alla loro personale diatriba, non contavano.
Articolo aggiornato il 11/06/2024 11:02