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Ieri sera nella sala comunale anche Incontro, la lista elettorale dell”amministrazione comunale uscente, con il candidato sindaco Giovanni Oldani, ha finalmente presentato candidati e programma. Questo articolo, come quelli delle altre due liste, Uniti per Ossona e Insieme per Ossona, non è pubblicitario, ma descrive quello che ho visto e sentito, e qualche riflessione da esperta di politica. E’ trattato giornalisticamente, cioè in modo obiettivo e descrittivo.
Si può dire che anche facendo un confronto diretto con le presentazioni delle altre due liste, che la sala non era strapiena. Prendendo a confronto le presentazioni delle scorse 4 elezioni, non si arriva nemmeno alla metà della meno numerosa. Ci sono solo un’ottantina di persone, per lo più parenti dei candidati, almeno due a testa. Sono riconoscibili la mamma e il papà dell’assessore Cardani, che li ha salutati quando ha preso la parola, la cugina del quasi ex sindaco Venegoni, e altri parenti.
Il resto del pubblico della sala è composto dagli storici protagonisti della sinistra e del centrosinistra del passato di Ossona, da Antonella Tunesi, da una signora che è a Ossona da 17 mesi, e da altri che storicamente hanno sostenuto ad oltranza tutte le versioni di Incontro. Infatti negli anni, Incontro ha perso molti pezzi che ha poi dovuto sostituire, questa volta con molta fatica.
Le voci del paese dicono infatti che hanno rischiato di non arrivare al photo finish e di non presentare la lista per mancanza di candidati. La hanno messa insieme solo negli ultimi giorni prima del termine, quando gli altri erano già arrivati al programma. La presentazione dei candidati da parte del candidato sindaco Giovanni Oldani è stata leggermente surreale. Per essere una lista che si presenta dicendo che bisogna votarli perchè loro sono competenti e gli altri no, abbiamo fatto scoperte da ritenere sorprendenti.
Giovanni Oldani ha presentato una candidata dicendo che è una mamma e ha un bambino, come se saper fare un bambino fosse una competenza per fare il consigliere comunale. O non la conosce neppure oppure non la considera e ha voluto farlo sapere a tutti.
Poi, uno dei candidati, il consigliere comunale uscente Luca Cacciatori, ha dichiarato che non sapeva che i dipendenti comunali fossero pagati dal comune. “Forse voi lo sapevate, ma io no”. La battuta è facile e spero perdonabile, ma la parola “dipendente comunale” avrebbe dovuto fargli nascere il dubbio. Comunque probabilmente voleva sottolineare quello che è stato il leit motiv della serata e del candidato sindaco Giovanni Oldani, cioè che amministrare un comune è difficilissimo, al limite del terrificante, e che in questi 20 anni hanno fatto tantissima fatica, che loro sono capaci e gli altri no.
Amministrare un comune di soli 4000 mila abitanti è costato loro così tanta fatica ed è stato così complicato che, se si dà per assunto che Incontro è stato competente ed esperto, potremmo dire che chi amministra comuni da 15mila, o 60mila, persone è un genio e i sindaci dei comuni da un milione di persone sono pronti per conquistare lo spazio e di ascendere al livello superiore, come gli Antichi della serie di fantascienza Stargate
Che la competenza sbandierata da Incontro sia piuttosto millantata, lo ha sottolineato, con delicatezza, l’ex sindaco e consigliere comunale Antonella Tunesi, quando ha commentato l’uscita di Giovanni Oldani a proposito di un ipotetico quanto improbabile progetto di recupero dell’ospedale Villa Bosi, da destinare all’housing sociale.
Circa 15 anni fa, in verità, regione Lombardia aveva un progetto in tal senso, con l’allora Assessore alla sanità Cantù, ma era stato accantonato e non era andato in porto proprio a causa della prima giunta Incontro che non era stata collaborativa con la Regione. Non si fidavano dei leghisti, e l’assessore Cantù aveva il difetto, per loro, di essere in una giunta regionale a guida Lega. Alle parole di Giovanni Oldani, Antonella Tunesi ha praticamente risposto che l’idea di un recupero di villa Bosi era una iperbole, nel senso di esagerazione.
Lo abbiamo visto fare diverse volte all’interno di Incontro. Alcuni dei loro sostenitori sanno manovrare le preferenze con maestria, e non dubito che lo abbiano fatto anche questa volta. Decidono a tavolino chi deve deve essere eletto e chi no, all’interno della loro lista, con una capacità di controllo notevole. Ecco perchè quando ho visto che ci sono tre persone con il cognome Venegoni all’interno della lista ho pensato che non potesse essere casuale.
Infatti all’apertura delle schede tutte quelle che riporteranno il cognome del sindaco porteranno all’annullamento della preferenza. Non sarà possibile stabilire per quale candidato ha votato l’elettore. L’ex sindaco e gli altri due candidati con lo stesso cognome vedono così diminuire la loro possibilità di essere eletti. Che l’ormai quasi ex sindaco abbia un bersaglio disegnato dietro la schiena è piuttosto chiaro.
Infatti lo statuto di Ossona vieta che il candidato non eletto sia poi ripescato come assessore esterno. Si tratta dell’articolo 21. Quindi se Incontro dovesse vincere le elezioni, ma l’ex sindaco non raccoglierà preferenze sufficienti ad essere eletto, non potrà fare nè il vicesindaco nè l’assessore al bilancio. Dovrà correre come un dannato per convincere le persone a dargli la preferenza e nel contempo pregare che non siano annullate.
Se la cosa non fosse voluta, e le altre due persone con lo stesso cognome del sindaco fossero state inserite proprio per il fatto che non c’erano altri candidati che accettavano di entrare nella lista di incontro, significa che il candidato sindaco Giovanni Oldani è un incompetente circondato da incompetenti. Se invece è voluta, si tratta di una coltellata alle spalle silenziosa, nascosta, cattiva e con tutta l’intenzione di essere il più dolorosa possibile. Sinceramente, sapendo cosa significa ricevere quel tipo di coltellate, mi vien quasi voglia di essere solidale con i Venegoni in lista, tutti e tre.
Articolo aggiornato il 04/06/2024 08:28