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Primo giorno di lavoro per il nuovo questore di Milano Bruno Megale. Ha incominciato dalla parte difficile incontrando i giornalisti della sala stampa. Ritorna a Milano, dove è stato per 15 anni a capo della Digos, dopo 9 anni durante i quali ha fatto il questore a Caltanissetta e a Reggio Calabria, due città profondamente diverse da Milano, città molto esigente e in cui le risposte devono essere veloci.
La promessa è di mettere tutte le sue energie nel lavoro e promette un rapporto continuo con la stampa. Assicura che condivide i metodi usati dal Questore Petronzi e che la polizia è un servizio e una tutela per la comunità. Si preoccupa della percezione di insicurezza dei cittadini e del forte riverbero sociale e sulla cronaca nazionale che ha Milano, che considera una città che cambia a velocità impressionante.
Verso al fine dell’incontro con al sala stampa, Il questore lancia una notizia. Il 10% dei minori stranieri non accompagnati si trova a Milano. Che fossero tanti se ne aveva avuto il sospetto. Alcune stime dicono che in Italia ci sono circa 23.000 minori stranieri non accompagnati, il che significa che a Milano ce ne sono 2300, a carico del comune quando inseriti in comunità e a carico della comunità quando vivono per strada.
La situazione dei minori non accompagnati non riguarda direttamente le forze dell’ordine, per le quali rappresentano un problema in più da affrontare quando li trovano in situazioni in cui non dovrebbero esserci minorenni. Riguarda però tutte le altre istituzioni. Ci sono pochi bambini piccoli. La maggioranza sono tra i 12 e i 17 anni, ma rappresentano un grosso, e ingestito, problema istituzionale. Secondo la nostra mentalità a quell’età dovrebbero essere a scuola, o a imparare un mestiere, secondo la loro mentalità possono andare dove pare a loro e vivere di espedienti. Quasi tutti, perlomeno quelli di cui si ha traccia, hanno un tutore e un curatore, che si occupa di loro, specialmente quando vengono arrestati.
Articolo aggiornato il 22/05/2024 09:22