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Un fatto che si configura legalmente come una violenza sessuale ha posto dei quesiti morali e umani che vanno molto oltre la legge. Anche i carabinieri che hanno eseguito l’ordinanza di obbligo per gli arresti domiciliari non sapevano cosa dire e cosa scrivere nel comunicato stampa. E anche noi qui in redazione abbiamo qualche difficoltà a raccontare mantenendo l’equilibrio fra la giusta riservatezza che si deve tenere nel racconto di una violenza sessuale e il diritto dei lettori di conoscere quanto avviene intorno a loro.
Il motivo della nostra titubanza è che non riusciamo a sapere se anche il 58enne arrestato sia una vittima, anche se ci pare molto probabile che lo sia. Abbiamo deciso di raccontare ugualmente perché è un fatto che pone la cronaca in una prospettiva diversa da solito. Va però anche ricordato che per la legge il reato di violenza sessuale avviene quanto vi è un contatto non voluto.
Il racconto riguarda un 58enne posto agli arresti domiciliari lo scorso 3 maggio ma che potrebbe essere già stato liberato e sottoposto a qualche altra forna di controllo delle sue azioni.
Tutto è iniziato lo scorso 9 settembre 2023, quando una signora di 76 anni, disabile, ha denunciato di aver subito un abuso sessuale. La signora era nel cimitero di Pieve Emanuele a prendersi cura delle tombe dei suoi cari, quando è stata avvicinata da un uomo sconosciuto che, dopo degli approcci verbali, la ha aggredita da dietro tentando di mimare un atto sessuale. La signora è riuscita a sfuggire e a scappare fuori dal cimitero e girandosi ha visto che l’uomo aveva slacciato i pantaloni ed estratto il suo organo sessuale. C’è ne era abbastanza per una denuncia, non tanto per sè stessa, che era riuscita a sfuggirgli, ma perché altre donne non fossero vittima del maniaco.
La denuncia è stata presentata presso la sede della compagnia dei Carabinieri di San Donato che hanno iniziato le indagini. La zona del cimitero di Pieve Emanuele è coperta da diversi impianti di videosorveglianza e così sono state acquisite le immagini che avevano ripreso la scena. I carabinieri hanno così avuto un’immagine chiara dell’uomo che aveva compiuto la violenza sessuale e dopo alcuni periodi di indagine lo hanno identificato per un OSS, un operatore socio sanitario, di 58 anni che lavora in un centro diurno per disabili di Milano.
I Carabinieri sono andati a cercarlo sul posto di lavoro per identificarlo e, qui, una giovane ospite del centro ha detto che era successo anche a lei e che nel giugno del 2022 il 58enne la aveva abbracciata con troppa enfasi e aveva tentato qualcosa. Per i militari si è trattato di un problema in più. La ragazzina al tempo dei fatti era minorenne e oltrettutto disabile. Per la legge è una pesante aggravante della violenza sessuale.
La vicenda non poteva non concludersi che con un arresto, anche se è chiaro che l’Oss ha attualmente qualcosa che non va.
Possiamo solo tirare ad indovinare. Possiamo immaginare senza trarre conclusioni, perchè è impossibile venire a sapere cosa può essere successo a quest’uomo e chi era prima di diventare “il maniaco del cimitero”. Però possiamo escludere che un centro diurno per disabili minorenni abbia assunto un OSS con disturbi psichici della sfera sessuale, e possiamo escludere che una scuola di formazione per Oss gli abbia abbia dato in diploma in un settore così delicato con un tale handicap.
Possiamo però immaginare che al 58enne sia successo qualcosa, che una malattia, una condizione di salute o un incidente, gli abbia minato i freni inibitori della sfera sessuale al punto da farlo diventare un maniaco. Impossibile quindi non essere presi dalla compassione nei suoi confronti e non considerarlo la terza vittima di questa strana storia di violenza sessuale.
Articolo aggiornato il 14/05/2024 21:59