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Nella notte tra domenica e lunedì, un incendio ha scosso il sonno e ha generato momenti di panico tra detenuti e operatori del carcere Beccaria di Milano. Le prime informazioni sono ancora frammentarie, ma delineano un quadro inquietante degli eventi. Infatti, secondo quanto riferito dai vigili del fuoco, le fiamme hanno preso il via dall’incendio di un materasso, e i materassi non prendono fuoco da soli. Con l’indagine sul comportamento degli operatori delal polizia penitenziaria ancora in corso, non si sa bene cosa possa nascondere il fatto che un materasso prenda fuoco.
L’allarme è scattato verso l’1.30 della scorsa notte. E’ stato immediatamente allertato il nue 112 che ha inviato sul posto i vigili del fuoco e i soccorritori del 118. Le fiamme originatosi dal materasso in una cella, minacciavano di propagarsi con rapidità e di avvolgere altre tre celle collocate al secondo piano della struttura in via dei Calchi Taeggi. fortunatamente nelle altre celle è arrivato solo il fumo, e i ragazzi sono stati prontamente messi in salvo. Nonostante il caos e la tensione che hanno inevitabilmente accompagnato l’evento, le prime notizie rassicurano: non si segnalano feriti né intossicati.
Tuttavia, l’episodio ha sottolineato la fragilità delle condizioni di sicurezza all’interno del carcere. I vigili del fuoco hanno lavorato per contenere e spegnere le fiamme, e una squadra è rimasta nel carcere minorile anche durante le prime ore di questa mattina, controllando che tutte le misure precauzionali per garantire la totale sicurezza della struttura e di coloro che vi sono all’interno siano state adottate. Sono in corso le indagini per determinare e valutare eventuali responsabilità. È fondamentale che vengano adottate tutte le misure necessarie per prevenire il ripetersi di episodi simili in futuro e garantire la sicurezza e il benessere di tutti coloro che vivono e lavorano all’interno del carcere minorile di Milano.
In questo momento il carcere Beccaria soffre di una grave carenza di personale dovuto ai 21 arresti del mese scorso. Gli agenti sono sotto accusa per reati che vanno dall’aggressione alla tortura. Entro questa settimana però il dipartimento della giustizia minorile dovrebbe inviare 47 agenti di polizia penitenziaria. Subito dopo l’esecuzione degli arresti Antonio Sangermano aveva inviato una 15ina di agenti che avevano il compito di tamponare l’emergenza dovuta alla carenza di organico. Non è stato sufficiente, se i materassi hanno preso fuoco.
Articolo aggiornato il 06/05/2024 10:49