Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
A dicembre la polizia ha arrestato un pedofilo e lo ha posto ai domiciliari. Si tratta di un uomo di 24 anni accusato di produzione e diffusione di materiale pedopornografico, ma si stanno cercando altre possibili vittime. La polizia di Milano ha quindi diffuso i Nick utilizzati dal pedofilo in modo che i genitori, o i ragazzi stessi, possano verificare se hanno avuto dei contatti con lui. Oltre ai di nomi, Mirko Agridi e Rebecca Monti, questi sono gli account da controllare: _@sanzmirco0 @younnico08 @niconicogx @nicemotm @giovanenicee @rebeccamonti_08 @Io_esco_giovane @parislazone0 @nicorealllx @semprerebe_.
Se altri ragazzi hanno subito minacce analoghe a quelle raccontate nella seguente storia da questi finti profili, possono contattare il Commissariato Rho Pero al numero di telefono 029390551. Fino a questo momento le vittime individuate sono 50. È importantissimo effettuare il controllo e informare i ragazzi di quanto è successo agli altri perché potrebbero aver bisogno di un supporto psicologico o comunque di un aiuto a superare lo stato di paura che minacce e richieste potrebbero aver generato.
Lo scorso dicembre, i poliziotti del Commissariato Rho Pero avevano arrestato il 24enne perché consapevolmente si era procurato e aveva detenuto materiale pornografico, realizzato utilizzando minorenni” e, in quell’occasione, gli erano stati concessi gli arresti domiciliari. Gli agenti avevano eseguito una perquisizione, locale e personale, e una ispezione di materiale informatico richiesta durante il processo penale nato dalle denunce formalizzate dalle mamme di due ragazze minorenni le quali, in alcune chat su Instagram, erano state costrette a riprendersi nell’atto di masturbarsi: per convincerle le avevano minacciate di violenze nei confronti dei loro familiari e, poi, di inviare di quelle immagini ai loro conoscenti.
Il 24enne si era presentato alle ragazzine sotto falso nome , MIRKO AGRIDI di 14 anni, e anche, come rilevato dalle indagini, con un profilo Instagram associato a un’identità femminile, REBECCA MONTI, indicata come cugina del ragazzo virtuale e che le vittime ritenevano una loro coetanea. Gli agenti del Commissariato Rho Pero hanno analizzato gli apparati informatici sequestrati a dicembre all’indagato, sui quali sono stati trovati ingenti quantità di video e foto di minori in atteggiamenti sessualmente espliciti.
La polizia ha identificati oltre 50 minori. Tutte vittime di adescamento per i quali sono tuttora in corso accertamenti. Per correttezza restiamo noto che il procedimento si trova ancora nella fase delle indagini preliminari e la responsabilità dell’ indagato sarà definitivamente accertata solo con la pubblicazione della sentenza irrevocabile di condanna.
Articolo aggiornato il 03/05/2024 11:59