Espulso dall’Italia il bengalese Ahmed Kabir. Aveva minacciato una giornalista in diretta televisiva
Il bengalese Ahmed Kabir, 50 anni, direttore del centro islamico e moschea abusiva di via Zambelli, ad Affori, quartiere di Milano, è stato espulso dall’Italia con un decreto del ministero dell’interno. Il provvedimento è avvenuto dopo che, durante la trasmissione televisiva in diretta Diritto e Rovescio dello scorso 7 ottobre, aveva minacciato la giornalista di mediaset Simona Gallo con un coltello e aveva mimato il gesto del taglio della gola. Il motivo indicato del decreto è la protezione dell’ordine e della sicurezza pubblica.
L’espulsione, con l’accompagnamento e l’imbarco coatto su un aereo per il Bangladesh, è stata eseguita dalla polizia di Milano. La decisione di richiedere l’ espulsione è maturata anche tenendo conto che Ahmed Kabir era sotto sorveglianza, nell’ambito della consueta attività di prevenzione e monitoraggio del fenomeno del radicalismo di matrice religiosa condotta dagli agenti della Sezione Antiterrorismo della D.I.G.O.S. in stretta sinergia con l’Ufficio Immigrazione della Questura milanese.
Ahmed Kabir era già stato destinatario di un Avviso Orale del Questore di Milano e negli anni di permanenza in Italia ha raccolto numerosi precedenti penali e di polizia, tali da essere indicativi per le autorità di una grave pericolosità sociale,e creando un vero stato di terrore fra gli abitanti di via Zambelli, in particolare nei confronti delle donne. Durante la trasmissione aveva negato il clima di “paura” che lui e la presenza del Centro culturale islamico causava tra gli abitanti di Affori. Un clima che invece era al centro del servizio giornalistico di Simona Gallo.
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