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A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Si parla molto, a Ossona, della lettera della Corte dei Conti che è arrivata di recente in comune e di cui si è parlato nell’ultimo consiglio comunale. Il rincorrersi di tante voci in paese, alcune troppo tranquillizzanti, altre troppo catastrofiste, altre ancora fuorvianti, rendono l’argomento di grande interesse pubblico. Per capire cosa è successo, bisogna partire da lontano, da circa 15 anni fa quando, durante la prima amministrazione Dell’Acqua, fu dato troppo credito all’azienda Bertola, che fallí rovinosamente circa una decina di anni fa, senza pagare diversi anni di Imu e altre tasse che erano state invece conteggiate come entrate nel bilancio di previsione del Comune. Ne parlammo diffusamente anche su Co Notizie.
Intanto, fatture, spese e stipendi dei dipendenti comunali di Ossona furono pagati con gli anticipi di cassa della tesoreria comunale, cioè con soldi anticipati dallo stato. In quella occasione Ossona fece la conoscenza del Fondo dei crediti difficilmente esigibili del bilancio comunale. In quel fondo, su raccomandazione della stessa Corte dei Conti, l’amministrazione comunale inserì ogni anno una cifra che faceva partire il bilancio di Ossona in negativo, ma che permetteva però di ripianare il debito creatosi verso la cassa depositi e prestiti che aveva anticipato il denaro necessario al funzionamento del Comune per tutti gli anni in cui il bilancio rendiconto aveva avuto un risultato in rosso.
Con il passare degli anni però ci sono state altre vicissitudini per cui il Fondo crediti difficilmente esigibili avrebbe dovuto crescere. Si tratta di crediti che riguardano soprattutto le tasse non ancora riscosse, ma conteggiate a livello di bilancio di previsione come “entrabili” e “spendibili”, da parte di aziende di una certa portata presenti sul territorio comunale. Lo scorso gennaio l’amministrazione comunale ha fatto il punto della situazione insieme alla Corte dei Conti. Un incontro che ha dato origine alle raccomandazioni, che potremo chiamare anche istruzioni, di cui oggi si parla.
Il vicesindaco Giovanni Oldani ci ha fornito un commento e una spiegazione di ciò che la Corte dei conti ha scritto. La pubblichiamo integralmente, con le sue stesse parole. L’unica modifica è la divisione in in capitoletti e paragrafi
“La Corte dei Conti invita l’Amministrazione a consolidare la capacità di riscossione, garantire la tempestività dei pagamenti e operare un attento accertamento dei residui attivi e passivi. Sottolineo che si tratta di rilievi, non sanzioni o altri provvedimenti. Rilievi che saranno risolti alla prossima redazione del Bilancio consuntivo (rendiconto dell’esercizio finanziario 2023) con una precisa relazione del revisore sulle misure adottate riguardo i risultati delle attività di riaccertamento dei residui passivi e attivi. Tutto qui. Ripeto: nessuna sanzione, nessun provvedimento. “
Essendo un tema complesso, taluni se ne approfittano e si prendono la libertà di dare interpretazioni parziali e fantasiose (tanto chi ci capisce?) come stiamo vedendo fare in questi giorni. Che cosa hanno detto il Sindaco e la Responsabile dell’ufficio ragioneria alla Corte durante l’incontro di gennaio? Prima di tutto si è invitata la Corte a formulare il proprio parere considerando come “quadro di riferimento” la situazione di forte indebitamento del Comune e lo sforzo compiuto in questi ultimi 10 anni non solo per contenerlo, ma addirittura ridurlo!
Si è infatti passati dagli iniziali 4 milioni di euro del 2014 agli attuali 3,2 milioni; pur restando comunque un indebitamento molto critico. Non solo, anche la “qualità” del debito è migliorata in questi anni: oggi è composto da una parte con interessi inferiori al 2%, una parte a tasso zero (450 mila euro) e infine un’ultima parte “autoliquidante” (525mila euro per tombe che saranno vendute). Questa situazione debitoria (che vedrebbe sciagurata l’accensione di ulteriori mutui) ci ha “costretti” – in senso positivo – a finanziarci con bandi regionali, ministeriali, europei, PNRR, ad usare soldi di altri e non nostri.
Purtroppo i bandi prevedono sì un anticipo consistente, ma un saldo sempre a rendiconto che avviene dopo mesi, se non anni; stiamo ancora aspettando dalla Regione i 270mila euro anticipati dal comune per i lavori fatti alla scuola media. E che gli anticipi di cassa siano indotti da queste situazioni, a nostro parere, ci fa onore. Riguardo la capacità di accertamento che la Corte definisce “discontinua”, abbiamo spiegato che in questi anni è stato fatto a nostro avviso un grande lavoro in termini accertativi andando alla ricerca più di situazioni macroscopiche che di evasione spicciola del contribuente privato.
Questa attività comporta però una forte preparazione tecnico giuridica e il confronto in contenziosi tributari con soggetti di grande dimensione abituati ed attrezzati a resistere anche in Cassazione. E questo porta a tempi lunghi, la “discontinuità” segnalata. Un esempio per tutti: IMU del 2013 incassata nel 2023, dopo diversi gradi di giudizio. Altre cifre importanti: 63mila, 70mila, 88mila, 92mila, 29mila euro incassate dopo anni.
Da un’analisi dell’ufficio abbiamo costatato che i tempi di pagamento si sono ridotti e sostanzialmente allineati al dettato normativo che prevede un termine di 30 giorni (quindi un problema limitato al 2020 per mancato aggiornamento delle basi dati. Da ultimo, riguardo la determinazione del fondo crediti di dubbia esigibilità, si è detto alla corte che la non corretta determinazione del fondo è da ricondurre, almeno in parte, a due cose: una massa di residui attivi e passivi mantenuti e che si potrebbero elidere con una lunga attività di verifica e, la seconda, dai residui attivi datati (vedasi i contenziosi tributari) che vanno mantenuti in attesa degli esiti delle sentenze o delle procedure concorsuali e che gonfiano il monte di calcolo.”
Sull’argomento abbiamo chiesto anche il parere delle opposizioni in consiglio comunale e quindi pubblichiamo la nota che ci ha spedito Serio Garavaglia, candidato sindaco per la lista Sergio Sindaco alle elezioni amministrative del prossimo 9 giugno.
“La corte dei Conti ha deliberato di richiamare il Consiglio Comunale di Ossona a rivedere i Bilanci degli ultimi anni 20/21/22 con obbligo di intervenire con urgenza a mettere al sicuro le casse comunali che sono al limite del fallimento. Nonostante alcune delibere precedenti in cui la stessa onorevole Corte aveva già richiamato la maggioranza con l’obbligo di pubblicazione dei rilievi deliberati, la maggioranza non ha assolutamente capito la gravità di alcune “ leggerezze” che hanno portato il bilancio comunale sull’orlo del baratro.”
“Mancate poste di spesa, cifre di introiti sostanzialmente inventate per far quadrare sulla carta i conti e soprattutto il continuo aumento degli oneri dei mutui e la spesa con soldi non in cassa, utilizzando lo strumento straordinario dell’anticipo di cassa come un normale strumento amministrativo. Hanno fatto mutui per quasi quattro milioni su falsi presupposti di incassi incerti. Secondo me, se non invertono con forza la rotta saranno chiamati a pagare di tasca loro. Vent’anni di dissolutezza amministrativa financo creativa .”
Uniti per Ossona è la new entry della politica Ossonese, ed è comprensibile che abbia bisogno di tempo per avere delle opinioni e per esprimere pareri su queste storie vecchie, anche se hanno delle ripercussioni pesanti su Ossona oggi.
“Mercoledì una rappresentanza della nostra lista, me compreso, era presente al consiglio comunale sia per la presentazione del PGT, sia per la delibera della corte dei conti. A riguardo di quest’ultima Giovanni Oldani, facendo le veci di Marino, ha informato il consiglio comunale così come espressamente richiesto nel documento della corte stessa. Seguiremo con dettaglio i successivi svilu che cppi. Per noi il bilancio è uno strumento di fondamentale importanza poiché da lì passano le risorse che poi vengono impiegate per il bene della collettività! A tal proposito stiamo facendo degli incontri formativi con un professionista del settore.
Senza che i cittadini se ne siano accorti, da una decina d’anni Ossona subisce ripercussioni per questa situazione che contribuisce anche all’alto livello di tasse e dei pochi servizi di cui il paese è dotato. Ho il sospetto, abbastanza fondato, che questa situazione sia anche il motivo del numero di lampioni spenti sulle strade comunali. Essendoci poca disponibilità di liquidità e di fondi utilizzabili per il pagamento delle bollette della luce, si potrebbe tendere a non accenderli.
Anche la mancata conclusione dei lavori per la pista ciclabile di via Marconi, che avrebbe dovuto essere consegnata a dicembre 2023 ma che di fatto è ancora in cantiere, potrebbe essere uno degli effetti descritti dal vicesindaco Oldani. Si tratta infatti di una pista ciclabile costruita tramite un bando di regione Lombardia che, in questo momento, ha diversi problemi nel completare i versamenti dei bandi perché, fra le altre cose, sta cambiando il sistema di contabilizzazione.
Articolo aggiornato il 20/03/2024 10:21