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Nel maggio del 2022, i carabinieri di Pavia avevano scoperto una truffa all’ INPS . Il Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Pavia e il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Pavia avevano quindi avviato un’indagine contro le frodi agli Enti previdenziali ed assistenziali, focalizzandosi sull’erogazione dell’Assegno Sociale da parte dell’INPS.
L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Pavia, ha coinvolto circa 500 casi di persone di origine straniera residenti nella provincia di Pavia, rilevando anomalie come iscrizioni di irreperibilità all’anagrafe, mancata scelta del medico curante e mancata sottoposizione al vaccino obbligatorio durante la pandemia. I Carabinieri hanno effettuato verifiche dirette sul luogo di residenza e presso gli studi dei medici di base, attivando anche la cooperazione internazionale dell’ Interpol per localizzare all’estero i colpevoli o accertare i decessi.
Fra gli indagati c’erano persone che avevano lasciato il territorio nazionale senza comunicarlo all’inps, altri che dichiaravano falsamente la residenza per ottenere l’assegno sociale durante brevi periodi lavorativi, e casi di percettori deceduti con parenti che sfruttavano la mancata comunicazione all’ INPS per prelevare le somme che venivano versate mensilmente.
La prima fase dell’indagine sulla truffa all’INPS ha portato alla denuncia, in stato di libertà, di 17 persone di varie nazionalità per il reato di indebite percezioni di erogazioni pubbliche. Gli indagati sono stati destinatari di un’Ordine di misura Cautelare Reale, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Pavia, con sequestri preventivi per un totale di 569.932 euro e il blocco delle somme sui loro conti correnti.
I 17 che sono stati denunciati, in stato di libertà, per indebita percezione di erogazioni pubbliche, sono 2 russi, 1 sudafricano, 6 albanesi, 1 indiano, 4 ucraini, 1 peruviano, 1 uruguaiano ed 1 rumeno. Tra questi c’è una donna, di origine albanese ma radicata nel territorio dell’Oltrepò pavese, che approfittando della mancata comunicazione all’ente previdenziale della morte della suocera, titolare dell’assegno sociale, ha continuato a prelevare le somme accreditate ogni mese dall’INPS fino a quando la carta postamat, associata al conto postale della suocera, non è scaduta.
Questa operazione, caratterizzata da un’approfondita e innovativa manovra investigativa, ha stimolato il Comando Carabinieri per Tutela Lavoro a estendere la vigilanza sull’erogazione delle prestazioni sociali su tutto il territorio nazionale. Recentemente, il Nucleo Operativo del Comando Gruppo per la Tutela Lavoro di Milano ha denunciati altri 6 stranieri per reati simili, scoprendo un danno alla Cassa dello Stato per oltre 800.000 euro.
Articolo aggiornato il 28/02/2024 13:55
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