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Questo breve video ritraente la signora Rita Trevisan, vedova 85enne di Baranzate, in provincia di Milano, della quale si sono perse le tracce da domenica 4 febbraio.
Le indagini dei carabinieri e le ricerche dei vigili del fuoco finora non hanno dato frutti, ma i carabinieri sono riusciti a ricostruire una parte del percorso che ha fatto quella domenica pomeriggio e ad acquisire il video dell telecamera della farmacia che la riprende mentre cammina in via Milano a Bollate alle 16.01 mentre fa visita ad una cugina.
Rita Trevisan e la cugina avevano parlato brevemente al citofono, ma dato che la cugina non stava bene, la signora Trevisan aveva rinunciato alla visita e si era allontanata. La casa della cucina rimane quindi l’ultimo punto di avvistamento ed è da qui che sono ricominciare le ricerche con i metodi tradizionali. Una fermata dell’autobus è poco lontana.
Dopo la denuncia di scomparsa presentata il giorno successivo, il 5 febbraio, dal figlio 62enne alla caserma dei carabinieri di Bollate, sono state attivate tutte le risorse per le ricerche. I cani dei vigili del fuoco hanno seguito l’odore della signora fino alla fermata degli autobus al solvay. Ne avevamo parlato nell’articolo dedicato a Rita Trevisan, qualche giorno dopo la scomparsa.
Sono però stati i carabinieri della compagnia di Rho che hanno scoperto che la signora ha preso un autobus alla fermata davanti alla ditta solvay, sulla strada provinciale. La ha riconosciuta un autista, con una buona percentuale di sicurezza. Non si sa ancora però dove sia scesa e dove fosse diretta.
Ieri le ricerche dei vigili del fuoco si sono concentrate intorno al centro commerciale di Baranzate. Cercavano la signora o una traccia del suo passaggio.
Le immagini del videomostrate ritraggono l’anziana alle ore 16:01 del 04 febbraio in via Milano a Bollate, zona compatibile con il tragitto che avrebbe percorso dalla propria abitazione verso quella della parente. Per informazioni in caso di avvistamento va contattato il numero di emergenza 112.
Articolo aggiornato il 16/02/2024 16:55
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Buongiorno. Questa faccenda oltre a portare un grande dolore e risultare surreale, personalmente mi riempie di rabbia: se ci fossero più telecamere urbane, dei comuni, chieste da anni dai cittadini per altri motivi come sicurezza stradale, aggressioni, abbandono illecito rifiuti (che sono problemi molto presenti ovunque), in questo caso sarebbero state di grandissimo aiuto. Un’altra cosa che non mi spiego è come sia possibile, dopo tutto quello che si sente di aggressioni ai conducenti e/o furti o situazioni di pericolo generale all’interno e all’esterno dei mezzi pubblici, che esistano mezzi sprovvisti di telecamere: qualcuno tirerebbe fuori il discorso privacy, ma lo trovo inappropriato, perché queste immagini verrebbero usate solo dalle autorità nei casi in cui succedesse qualcosa, come ad esempio in questo caso, dove sarebbero state di aiuto a confermare che la signora Rita abbia effettivamente preso l’autobus e in quale precisa fermata sia scesa.
Speriamo che chi di dovere rifletta su questa drammatica vicenda e provveda a pianificare l’installazione di telecamere nei punti più sensibili.
Antonella, una vicina di casa della signora Rita.
Buongiorno Antonella. Questa storia ha colpito molto anche me. Mi piacerebbe aiutare perchè mi immedesimo molto nel dolore dei familiari. Su molti autobus Atm ci sono già le telecamere, probabilmente non su quelli usati sulle linee esterne alla città. Posso dirti in più solo che i cani non sbagliano. L'ultima traccia è alla fermata dell'autobus. Non si può sapere se sia salita su un autobus oppure su un'auto, perchè le tracce si fermano lì. Se avesse continuato a piedi, però, i cani avrebbero seguito il suo odore. Che abbia preso l'autobus è la cosa più plausibile. Bisognerebbe conoscerla bene per tentare di immaginare dove possa essere andata. Magari ha sbagliato la fermata ed è scesa prima o dopo quella solita? Oppure è riuscita a tornare ma è successo qualcosa sulla strada del ritorno? Prima o poi lo si saprà, di sicuro. Intanto però rimane solo la possibilità di essere solidali.