Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
L’operazione dei carabinieri che si è svolta ieri fra Bologna, Pero e Legnano, ha permesso la cattura in flagranza dei componenti della banda di ladri moldavi che colpiva le aziende di logistica che stoccano costosi prodotti high-tech. Uno degli ultimi colpi compiuti prima della notte del 18 dicembre, fu a San Giuliano milanese, lo scorso giugno.
Tutto è infatti iniziato la notte del 18 dicembre quando la banda ha messo a segno il colpo nella zona industriale di via Vinca a Stiatico di San Giorgio di Piano, in provincia di Bologna. La banda di ladri ha attaccato un’azienda di logistica, bloccando le vie adiacenti con sei veicoli rubati, creando una barriera efficace per impedire l’arrivo di sorpresa di Forze di Polizia. E’ un modus operandi che avevano già utilizzato diverse volte. Utilizzando un furgone rubato, hanno sfondato uno degli accessi ai locali aziendali. Poi hanno caricato sul furgone materiale elettronico dal valore complessivo di circa 1 milione di euro. Si trattava principalmente di preziose cuffiette wi-fi per iPhone.
La tempestività dell’azione ha consentito loro di fare ritorno nella provincia di Milano a bordo dei veicoli rubati, trasportando la refurtiva, e senza essere disturbati ma non avevano fatto i conti con l’organizzazione dell’Arma dei carabinieri che, dopo i vari furti compiuti in Lombardia e Veneto, aveva su di loro già diverse informazioni ed erano già riusciti ad individuare due appartamenti, uno a Legnano e uno a Pero, che fungevano loro da base. Li hanno quindi attesi sotto casa e, non appena rientrati dal furto, hanno circondato la zona impedendo loro ogni via di fuga.
Durante il furto, mentre stavano sfondando il portellone del capannone, l’autista che guidava il furgone a marcia indietro, ha investito il suo compare, facendogli fare un bel volo e ferendolo. Non hanno fermato il furto e non lo hanno soccorso e portato in ospedale. L’uomo, un 43enne moldavo, ha dovuto aspettare che i carabinieri lo arrestassero, dopo l’irruzione nell’appartamento di Pero per essere medicato.
Nella mattina del 19 dicembre 2023, infatti, un’operazione coordinata dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Milano ha portato all’arresto di 4 persone ( 3 in flagranza) e alla denuncia a piede libero, per il momento, di altre 3, tutte considerate colpevoli di furto aggravato in concorso. I colpevoli sono stati tenuti sotto controllo da lontano fino a che non sono tornati nelle basi di Pero e Legnano, e poi è scattato il blitz
3 malviventi, due moldavi di 41 e 42 anni e un 30enne ucraino, sono stati arrestati all’appartamento di Pero in flagranza di reato. Avevano con loro tutta la refurtiva, che è stata recuperata integralmente. Non si aspettavano di trovare i carabinieri sotto casa dopo aver compiuto il furto e l’arresto è stato praticamente indolore. Sono stati circondati e si sono arresi subito.
2 moldavi, di 31 e 32 anni, e un 53enne romeno che si trovavano nell’appartamento di Legnano sono stati denunciati a piede libero. Probabilmente saranno arrestati su ordinanza in via cautelare, cioè prima del processo, in questi giorni perchè il giudice potrebbe considerare alto il pericolo di fuga, in quanto, essendo stranieri, hanno i contatti per sostenere la latitanza nel loro paese di origine.
Fra quelli trovati nell’appartamento di Legnano, c’era anche il 43enne moldavo investito dai complici durante il furto. A suo carico c’era un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emesso da un tribunale italiano per altri furti. Il suo arresto non è stato semplice. La casa era circondata e lui, nel tentativo di sfuggire all’arresto, si era nascosto in fondo ad un sottoscala buio. I carabinieri lo hanno trovano comunque, e lo hanno tirato fuori a fatica.
Nel tentativo di ritardare il più possibile l’arresto il moldavo faceva anche finta di non capire. Dopo la cattura è stato portato al pronto soccorso dell’ospedale di Niguarda per essere medicato per le varie escoriazioni riportate nell’indicente. Guarirà in 10 giorni. Dopo la dimissione dall’ospedale, ha raggiunto gli altri nel carcere di San Vittore, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.
Articolo aggiornato il 24/12/2023 16:01