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La Polizia di Stato ha messo fine a una serie di minacce e tentate rapine perpetrate ai danni di minimarket e bar nella zona Giambellino di Milano. Sabato 2 dicembre è stata eseguita un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un 35enne italiano ritenuto responsabile di 4 episodi avvenuti tra luglio e settembre scorsi. La procura ha permesso la divulgazione della notizia solo oggi.
La sequenza di attacchi ha avuto inizio il 5 luglio, quando il rapinatore ha minacciato un gestore di minimarket di via Tolstoj con un coltello, per farsi consegnare i soldi nella cassa. Il negoziante ha reagito e lo ha spinto fuori dal locale urlando, poi si è chiuso dentro, quindi il 35enne ha sferrato dei pugni e dei calci al vetro della porta d’ingresso, danneggiando nel telaio.
Poi, il 14 agosto, è tornato al Minimarket e ha nuovamente minacciato di morte il titolare per ottenere due bottiglie di birra senza pagarle. Il titolare del Minimarket, un quarantenne bengalese, si è rifiutato di consegnargliele e il 35enne lì a minacciato lui e il fratello urlando “vi ammazzo” e mimando il gesto del taglio della gola.
Il 29 settembre, sempre in via Tolstoj, è entrato in un bar, si è chiuso la porta alle spalle e ha colpito il titolare con tre pugni al petto dopo il rifiuto di consegnare i soldi che erano in cassa. È stato faticosamente allontanato dal bar ma una volta all’esterno ha scaraventato per terra i tavolini sedie bottiglie e tazzine.
Infine, il 1 ottobre, è tornato al Minimarket e ha nuovamente nuovamente minacciato di morte il titolare, esigendo una birra. È intervenuto un cliente presente in quel momento che è riuscito a cacciarlo. L’uomo però aveva già creato un clima di terrore fra tutti gli esercenti della zona, a causa dell’atteggiamento violento che l’uomo aveva durante le tentate rapine.
L’indagine della Squadra Investigativa del Commissariato Porta Genova, che conoscono molto bene i personaggi della malavita della zona, ha portato all’identificazione del 35enne, che risultato essere già sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di firma presso un altro commissariato di Milano, per dei reati diversi. Attualmente però sè trattenuto nel carcere di San Vittore, e il Giambellino si può dire un pochino più tranquillo.
Articolo aggiornato il 07/12/2023 10:45