Boffalora sopra Ticino

Vetropack. Nel 2023 la nuova vita dell’area ex Saffa all’insegna dell’High Tech

La conclusione dell’installazione della vetreria svizzera Vetropack a Boffalora sopra Ticino, nell’area dove sorgevano gli stabilimenti della ex Saffa, ai confini con Magenta, è stata accolta con grande entusiasmo. E’ la conclusione di un lungo percorso autorizzativo e amministrativo, tecnico e edilizio, iniziato nel 2018. Per completare lo stabilimento la Vetropack ha investito 400 milioni di franchi svizzeri, all’incirca 420. Milioni di euro.

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Lo scorso maggio la Vetropack ha acceso i forni e 4 giorni fa è iniziata la produzione, segnata da una festa per l’inaugurazione del nuovo stabilimento che si è tenuta nei nuovi magazzini governati dall’high tech. 100mila mq. su due piani, che nei prossimi giorni si riempiranno dei contenitori di vetro per food and beverage. Bottiglie per il prosecco e per l’acqua e vasetti per le marmellate e per i sottaceti riempiranno i bancali e gli scaffali. La produzione, a regime, sarà di un milione di pezzi al giorno.

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8 linee di produzione in cui l’uomo ha il delicato compito di controllare ogni aspetto da remoto, all’interno di cabine di monitoraggio, una per ogni linea produttiva, in cui l’automazione è portata a livelli di eccellenza. Tutto è sotto controllo, dalla fusione delle sabbie, o della materia prima riciclata, nei grandi forni fino alla soffiatura del vetro nei particolari stampi creati per ogni articolo. Il margine di errore e di imperfezione è quasi nullo.

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Ci sono due linee produttive in più rispetto allo stabilimento di Trezzano sul Naviglio in cui non vi era spazio a sufficienza per un ampliamento di queste dimensioni. Stampi e composizione del vetro sono studiati e realizzati per il settore alimentare e nel magazzino l’intervento umano è qualificato e mirato al controllo dei muletti laser guidati.

Il magazzino

Vetropack. Magazzino Hi Tech

Il magazzino hi tech è governato dai muletti a linea laser LGV in grado di muoversi grazie a delle traiettorie programmate al computer e controllate da remoto. Sui muletti è stato installato un dispositivo che emette un segnale laser che rimbalza su dei deflettori posizionati nei punti vicini al percorso, rilevati dalla macchina, e che da loro indicazioni sulle direzioni da prendere. Si muovono su una pianta prede disegnata unica per ogni muletto, che permette una totale sicurezza sia per la merce sia per le persone in transito.

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Nello stabilimento di Trezzano sul Naviglio tutta la parte che riguardava la logistica era gestita in modo tradizionale, con i conseguenti rischi. Il nuovo magazzino di 100.000 mq disposti su due piani dello stabilimento di Boffalora Sopra Ticino è completamente autorizzato a partire dal ricevimento delle materie prime, dal caricamento delle linee di produzione fino allo stoccaggio e al caricamento sui camion delle consegne.

Tutto il sistema è parte anche del sistema automatico del controllo qualità. Un sistema così ottimizzato, unico nel suo genere in Europa, da poter quantificare in modo preciso anche i tempi di caricamento dei camion in ingresso, che saranno caricati e pronti a partire nel giro di 90 minuti.

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La ex Saffa

Foto di Maria Giovanna Fagnani, dall’archivio Tunesi. Corriere della Sera del febbraio 2011

Per avere un’idea di quello che ha significato in termini di impegno per le istituzioni e per l’azienda bisogna raccontare anche la storia dell’area industriale della Saffa. Il recupero dell’aera occupata sembrava un tempo impossibile. Sfiorava i 400mila mq. Uno spazio enorme per qualunque azienda. Ma per la Vetropack, un azienda ancora familiare anche se davvero imponente, e presente a Trezzano sul Naviglio dal 2015, è stata una occasione, anche se probabilmente i termini di investimento erano piuttosto gravosi. Saffa significa Società Anonima Fiammiferi e Affini.

La Saffa, di fatto, è nata insieme allo stato italiano. Nel settembre 1886 l’azienda da cui nacque, la “Giacomo Medici” chiuse l’orami piccolo stabilimento di Milano e si trasferì a Magenta nello stabile dell’ex dogana austriaca dismessa di Ponte Nuovo. Lì produceva circa 500.000 scatole di fiammiferi al giorno. Prodotto di punta era il “cerino”. Nella foto qui s

Nel 1887 gli impiegati erano 600 in tutto, saliti poi a 900 già nel 1890. Dal 1970, con la meccanizzazione della produzione e l’ampliamento sul territorio di Boffalora sopra Ticino, la Saffa arrivò a produrre 4 miliardi di fiammiferi in un anno. Per la gente e per i comuni di Magenta e di Boffalora, la fabbrica di fiammiferi costituiva una importantissima risorsa dell’economia e occupava più di 1600 persone.

Con il progresso le produzioni furono allargate ad altre lavorazioni del legno, fra cui le cucine e i mobili da ufficio componibili progettati da Giò Ponti, quelli di Ikea, gli accendigas piezometrici, gli accendini firmati dalla francese Cartier. Pietro Molla, marito della Santa Giovanna Beretta Molla, di Mesero, fu uno dei direttori generali dell’azienda. Tutto finì nel 2002, con la definitiva chiusura ad opera delle speculazioni dell’ultimo consiglio di amministrazione, di cui facevano parte, notizie prese da wikipedia, Michele Sindona e Anna Bonomi.

Da quel momento la Saffa finì di rappresentare una ricchezza per l’altomilanese e i suoi imponenti stabilimenti diventarono un problema, un rifugio per topi ed erbacce, tossicodipendenti e altri disperati, finendo nel più assoluto degrado e abbandono. Fino al 2018, quando per la prima volta la Vetropack si interessò alla sua Brownfield.

La Regione Lombardia e la Vetropack

Il giorno dell’inaugurazione, lo scorso 25 ottobre, anche l’attuale presidente della regione Lombardia, Attilio Fontana, ha ricordato uno dei principi cardine della regione a proposito del consumo di suolo. Da diversi anni infatti la Lombardia applica alle sue delibere il concetto che non si concedono nuovi permessi di costruire se prima non si sono usati tutti tutti i luoghi da ripristinare.

L’area Saffa attendeva da tempo di ritornare a vivere, e dopo tanti incontri fra gli amministratori delegati della società internazionale, i tecnici regionali e quelli comunali si è arrivati alla posa della prima pietra, alle demolizioni dei vecchi capannoni e alla costruzione dei nuovi. I punti di accordo e di trattativa sono stati molti e ognuno ha avuto le sue difficoltà.

Possiamo citare la demolizione, che ha previsto la distribuzione delle macerie compatibili con l’ambiente sul terreno, che ha permesso di stabilizzarlo riutilizzando i vecchi materiali, o il pagamento degli oneri di urbanizzazione in opere a scomputo che ha permesso a Boffalora di avere 31.000mq di parco pubblico piantumato, percorso da nuove piste ciclabili. Si può anche citare la politica della formazione che ha permesso il reimpiego di quasi tutti i lavoratori che già erano assunti nella stabilimento di Trezzano sul Naviglio.

Politiche per la formazione

Da quanto hanno detto gli amministratori, In occasione della costruzione è messa in opera del nuovo stabilimento è stato attuato il più ampio piano formativo mai erogato dal gruppo VetroPack, che comprende diversi paesi dell’Europa. Nel solo il 2022 l’azienda ha dedicato 20.000 ore alla formazione rivolta in modo trasversale a tutte le competenze.

A Trezzano sul Naviglio è stata allestita un’area ad hoc per consentire la formazione sul campo utilizzando le tecnologie di attrezzature previste dal nuovo stabilimento, e molti collaboratori hanno seguito dei corsi di formazione di due settimane al training Center della sede austriaca del gruppo, a Pöchlarn. In questo modo l’azienda ha assicurato il mantenimento dei posti di lavoro e la tutela dei collaboratori.

Dagli uffici alle linee produttrici è stata data da grande attenzione anche all’ergonomia del lavoro sia per quello che riguarda il design sia la funzionalità degli spazi. e nel 2022 la Vetropack Italia ha ottenuto il riconoscimento Whp, Working Health promotions da parte della regione Lombardia che ha riconosciuto il grande impegno dell’azienda negli adeguamenti industriali che ci portano in un futuro di sostenibilità, benessere e consapevole diffusione di stile di vita salutari.

Nota della redazione
I giornalisti di Co Notizie News Zoom lavorano duramente per informare e seguono l'evoluzione di ogni fatto. L'articolo che state leggendo va, però, contestualizzato alla data in cui è stato scritto. Qui in basso c'è un libero spazio per i commenti. Garantisce la nostra libertà e autonomia di giornalisti e il vostro diritto di replica, di segnalazione e di rettifica. Usatelo!Diventerà un arricchimento della cronaca in un mondo governato da internet, dove dimenticare e farsi dimenticare è difficile, ma dove la verità ha grande spazio.

Articolo aggiornato il 29/10/2023 20:21

Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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Testata registrata presso il Tribunale di Milano n. 47/2020 del 3/06/2020 Direttore responsabile Ilaria Maria Preti
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