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Tra le tante notizie lanciate ogni ora sulla guerra fra Israele e Hamas, abbiamo ricevuto anche quella che nell’aeroporto di Makhachkala, capitale del Daghestan, repubblica della federazione russa, dei manifestanti pro Palestina hanno assaltato l’aeroporto cittadino per cercare l’ aereo, e i sui passeggeri, della compagnia aerea russa Red Wings proveniente da Tel Aviv che era atterrato alle 19.17, con un’ ora di ritardo. Dai video che abbiamo ricevuto sembra che nell’intero aeroporto sia in atto una caccia all’israeliano e le forze speciali russe stiano per intervenire per liberare l’aeroporto dai manifestanti paelstinesi.
Due altri voli che avrebbero dovuto atterrare a Makhachkala sono stati dirottati su altri aeroporti. Il volo Nizhnevartovsk – Makhachkala della compagnia aerea Red Wings doveva atterrare 10 minuti fa, rispetto a quando scriviamo, cioè alle 20:50, è stato dirottato sull’aeroporto di Vody, in Georgia. Invece l’aereo della compagnia aerea russa Pobeda, decollato da Mosca con 9 ore di ritardo, e che avrebbe dovuto arrivare a Makhachkala alle 12:15 di domani, è stato deviato sull’aeroporto di Beslan, in Georgia. I passeggeri di ambedue i voli sono quindi finiti in Stati diversi rispetto a quello in cui dovevano andare, anche se sempre della Federazione Russa.
Mettendomi nei panni di un passeggero di uno dei due aerei russi dirottati a causa di persone che cercavano un aereo già atterrato da diverse ore nello stesso aeroporto in cui dovevo arrivare io, non avrei sentimenti di trasporto e di simpatia nei confronti dei simpatizzanti dei palestinesi. Con una rapida ricerca su internet ho notato che per coprire i 266 km che ci sono fra Beslan e Makhachkala ci vogliono 12 ore di treno oppure 3 ore e mezza in taxi.
Alle volte aiuta, mettersi nei panni degli altri. Se qualcuno avesse la malsana idea di fare la stessa cosa in Italia, cioè assaltare un aeroporto per cercare un aereo atterrato, e di causare 9 ore di ritardo per il decollo di un altro aereo, probabilmente verrebbe picchiato dagli altri passeggeri. In Russia, ai confini con la Turchia, sembra, per ora, la gente sia abituata a queste difficoltà.
E’ una guerra, quella fra Hamas e Israele, in cui è difficile prendere parte. Se siamo persone che stanno istintivamente dalla parte dei più deboli, staremmo dalla parte di Hamas, ma se contemporaneamente non andiamo d’accordo con chi spara per primo, staremmo dalla parte di Israele. E’ forse la prima volta che una guerra inizia perchè la parte consapevolmente militarmente ed economicamente più debole, molto più debole, attacca in modo stupido e incomprensibile un avversario che ha il potere e la determinazione per spazzarlo via velocemente, senza complimenti e senza ceh nessuno gli possa poi andare a chiedere spiegazioni.
E’ la domanda che mi faccio da diverse settimane. C’è qualcosa che non sappiamo per cui Hamas ha deciso che valeva la pena di sacrificare le vite degli abitanti della striscia di Gaza, senza dar loro nemmeno una possibilità di scampo? Ora intendono coinvolgere gli aeroporti Russi nel caos che hanno creato, per convincere la Russia a sostenerli contro Israele e gli Stati Uniti?
Mentre Telegram e X si riempiono dei video, girati dai testimoni dell’assalto all’aeroporto della capitale, il governo del Daghestan, con gli stessi mezzi fa sapere che ha ripreso il controllo dell’aeroporto, che comunque resterà chiuso fino alle ore 3 del prossimo 6 novembre. Si suppone per riparare i danni causati dai manifestanti. La Guardia Nazionale Russa e le forze speciali di sicurezza del Daghestan hanno preso d’assalto l’aeroporto di Makhachkala e nelle ultime due ore. Ora stanno bonificando l’area e arrestando i manifestanti che non sono riusciti a fuggire al momento dell’assalto.
Un centro ebraico in città è stato dato alle fiamme. Alcune notizie ancora in fase di verifica dicono che a bordo dell’aereo della Ring Wings c’erano bambini del Daghestan e le loro famiglie, che stavano rientrando dopo essere stati curati negli ospedali israeliani. Pare anche che nell’aeroporto ci fossero ancora dei passeggeri israeliani, che sono stati protetti e che gli sforzi delle ultime ore siano concentrati nella loro evacuazione. Al momento non c’è notizia di vittime.
Articolo aggiornato il 29/10/2023 23:25