Incidente a Casorezzo. Corre, sfonda il muro e colpisce un’auto
Un incidente incredibile questa mattina a Casorezzo. Una BMW guidata da un uomo di 32 anni proveniente da Casorezzo e diretta verso la rotonda di via per Arluno, prima ha centrato in pieno il muro di recinzione di una villetta alla sua destra, abbattendolo, e poi l’auto privata che vi era parcheggiata davanti, distruggendola completamente.
È successo questa mattina poco prima dell’alba, poco dopo le 5.15. La chiamata al 112 è arrivata alle 5.36. Sul posto, per i soccorsi, è stata inviata un’ambulanza dei Soccorritori Volontari di Arluno, seguita quasi immediatamente dalla radiomobile dei carabinieri della compagnia di Legnano. I militari si sono occupati dei rilievi dell’incidente mentre i soccorritori si occupavano dell’autista che pareva agitato. Nonostante il violento colpo contro il muro laterale e contro l’auto parcheggiata, e lo scoppio degli airbag, ha peró rifiutato il trasporto in ospedale.
È stato il tipico incidente che può succedere quando un autista giovane ha in mano un’auto troppo potente per le sue capacità e che non ha ancora acquisito nè il senso del pericolo nè quello della velocità, quindi non sa che se ha delle difficoltà a vedere, ad esempio perché abbagliato dai fari di un’altra auto, la cosa migliore è rallentare la corsa fino a fermarsi. È strano che sia successo ad un uomo che ha già 32 anni e che potrebbe avere la patente da almeno 14 anni.
Infatti, per ottenere i danni che ha procurato su quel rettilineo è necessario andare molto veloci e sterzare all’improvviso, e senza un motivo coerente, verso il muro, cosa che può succedere a quei neopatentati che sono colti dal panico al volante.
Che l’autista fosse agitato e in condizioni tali per cui avrebbe fatto molto meglio a farsi visitare in ospedale, lo testimonia il fatto che ha preso a parolacce il padrone dell’auto che ha distrutto, e che gli serviva per recarsi a lavorare, invece di scusarsi per l’ incidente stradale. Infatti non è difficile definire chi ha colpa: l’auto colpita era ferma e parcheggiata e che anche il muro, che si trova in quella posizione da diversi anni, non si era mosso.
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