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Lombardia e l’inquinamento: nuove restrizioni per i veicoli più vecchi. La giunta Lombarda fa dietro front sulle posizioni espresse da sempre

La notizia è oggi su tutti i giornali. Nella costante lotta all’inquinamento atmosferico, la giunta regionale della Lombardia ha varato nuove normative per affrontare il problema delle auto inquinanti. La decisione, proposta dall’assessore all’ambiente e clima, Giorgio Maione, mira, dicono, a ridurre le emissioni nocive nell’aria causate dai veicoli più datati. Sembra proprio una inversione di marcia rispetto alle politiche sostenute dalla regione Lombardia, negli scorsi anni, che si era sempre battuta dimostrando che non erano le auto a incrementare il livello di Pm10 a Milano e in Lombardia.

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L’obiettivo principale di queste misure, dicono in un comunicato ufficiale del Pirellone, è quello di riportare i valori delle polveri sottili PM10 e del biossido di azoto NO2 nei limiti previsti dalle leggi europee e nazionali. “Promuoviamo il ricambio delle vetture inquinanti attraverso incentivi alla rottamazione, al contempo introducendo restrizioni per i veicoli più anziani, senza compromettere la mobilità dei cittadini lombardi,” ha dichiarato l’assessore Maione.

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A partire dal 1 ottobre 2023, quindi, la regione introdurrà una serie di nuove limitazioni. In particolare, si estenderà il divieto di circolazione per i veicoli Euro 4 diesel nei comuni della Fascia 1, che include Milano, e nei comuni con più di 30mila abitanti della Fascia 2, per tutto l’anno. A partire dal 1° aprile 2024, verrà applicato anche un divieto di circolazione per i veicoli Euro 0 e 1 alimentati a GPL e metano nei comuni delle Fascia 1 e 2 per tutto l’anno. Inoltre, dal 1 ottobre 2023, le automobili diesel dotate di filtro antiparticolato (FAP) saranno anch’esse soggette a restrizioni.

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In pratica, ciò significa che i veicoli Euro 4 diesel saranno banditi da tutte le principali città della regione Lombardia, compresa Milano, a partire dal prossimo ottobre. Inoltre, le nuove normative stabiliscono anche le soglie chilometriche annuali per ottenere deroghe all’Area B, utilizzando la scatola nera Move-In. Queste soglie variano in base alla classe ambientale dei veicoli e al tipo di carburante utilizzato.

Il commento sulla giunta della Lombardia e l’inquinamento da pm10

Insomma, nonostante le tante critiche fatte al Comune di Milano, che ha messo in ginocchio i poveri che non possono permettersi di cambiare l’auto a causa della crisi economica, ora anche la regione Lombardia fa la stessa cosa, abbattendo anche la possibilità di vendita delle automobili vecchie, che dopo questa presa di posizione diventano invendibili. In un paese in cui la crisi economica è diventata palpabile nell’aria, ma in cui è quasi vietato parlarne, questa nuova norma diventa una tegola sulla testa di chi tenta di sopravvivere, togliendoli la possibilità di spostamento. Possedere un’auto nuova oggi, è un lusso, così come lo è scaldarsi o la luce.

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Che cosa diranno i lombardi? Il provvedimento servirà almeno a migliorare l’aria? Non si sa, perchè da tempo si è scoperto che anche impedendo l’accesso alle automobili definite inquinanti, il livello di pm10 non si è mai abbassato. Il 32 dicembre del 2015, solo 8 anni fa, la questione era già sul tavolo delel discussione e l’allora presidente della regione Lombardia Roberto Maroni diceva, su twitter:

“Secondo giorno di BLOCCO AUTO a Milano, e l’inquinamento da PM10 continua ad aumentare, soprattutto in centro! Centralina Milano-Verziere, da 60 a 75 di Pm10. Centralina Milano-Pascoli, da 57 a 81 di Pm10. Centralina Milano-Senato, da 63 a 83 di Pm10. Pisapia, Sveglia e piantala di danneggiare chi lavora, bloccando perfino auto a Gpl, moto e motorini. Sostituire caldaie a gasolio e autobus inquinanti, questo serve.”

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Sarà dato di sapere oggi quali sono i dati delle centraline per il rilevamento delle pm10 e il loro andamento? Questa decisione improvvisa minerà la tenuta della regione Lombardia? Ci saranno assessori e consiglieri che si ricorderanno della battaglie che hanno compiuto nel tempo, e in cui hanno coinvolto tanti Lombardi? Oppure sono persone scese dal pero giusto l’altro ieri e non sanno cosa è successo appena qualche anno fa?

Sono belle domande cui daremo risposte, spero, nei prossimi giorni. Tutto dipende infatti da tipo di memoria storica che hanno i lombardi, e dal rispetto che tra giunta e consiglio di Regione Lombardia hanno del popolo lombardo.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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