ore 12. Test allerta nazionale anche in Lombardia e in Piemonte, con blocco dei telefonini
Il test di Allerta nazionale che coinvolgerà i telefoni cellulari di chi si trova in Lombardia è previsto per il 19 settembre alle 12:00. Il 14 settembre è previsto quello del Piemonte che, a causa delle imprecisioni del sistema, potrebbe coinvolgere i lombardi più vicini al confine. Si tratta di un test di grande rilevanza per la sicurezza nazionale e arriva dal dipartimento di protezione civile italiano. Nel contempo il test , soprattutto il modo in cui è applicato, pone dei gravi problemi etici legati alla privacy e al controllo della libertà individuale.
Messaggio di Allerta Nazionale: come funzionerà?
Il 19 settembre alle ore 12:00, ogni telefono cellulare presente in Lombardia, e collegato alle celle telefoniche operative nella regione, riceverà un messaggio di allarme, parte integrante del nuovo sistema di Allerta nazionale. Questo sistema non può essere disattivato e bloccherà tutte le funzioni del telefono, ad eccezione delle chiamate telefoniche in corso.
Non è richiesta alcuna azione da parte dei cittadini per ricevere il messaggio, ma sarà fondamentale leggerlo attentamente perchè se non si dà l’ok, la conferma di averlo ricevuto, il telefono rimarrà bloccato. Non si potrà usare alcuna app o fare delle telefonate fino a che non si invierà la dannata conferma di ricezione. All’interno del messaggio ci sarà un link che condurrà a un questionario importante che aiuterà a valutare eventuali problemi nel sistema.
Il primo problema che si rileva , ed è palese, è la violazione della privacy e la localizzazione coatta di ogni persona senza che vi sia un ordinanza giudiziaria personale che la permetta. Con la notifica della conferma della ricezione del messaggio, lo Stato italiano riceverà una notifica che contiene la geolocalizzazione ( cioè l’identificazione della cella telefonica cui è collegato il telefono) di tutti i cittadini lombardi, e non permetterà l’uso del telefono cellulare fino a che non sarà data la conferma di geolocalizzazione.
Questa idea è nata da una direttiva europea. Ci dicono che è per avvisare i cittadini di pericoli imminenti. Quando sarà operativo, sarà impiegato per alcune tipologie di rischio nel campo della protezione civile, previste al momento dalla Direttiva del 7 febbraio 2023.
Sarà inviato in caso di maremoto generato da un sisma, di collasso di una grande diga, di attività vulcanica, relativamente ai vulcani Vesuvio, Campi Flegrei, Vulcano e Stromboli, di incidenti nucleari o situazione di emergenza radiologica, d’incidenti rilevanti in stabilimenti soggetti al decreto legislativo 26 giugno 2015, n. 105 (Direttiva Seveso) e di precipitazioni intense ( nubifragi, temporali, tifoni e trombe d’aria).
Di fatto, promettono, questo Allerta dovrebbe essere attivato quando gli stati di emergenza sono differiti e prevedibili quel tanto da rendere utile un avviso generalizzato. Fra tutti i casi previsti nessuno corrisponde a questa descrizione, a parte il maremoto. Le app sul meteo ci avvisano delle condizioni meteo avverse con giorni di anticipo e in tutti gli altri casi le tempistiche tipiche degli incidenti stessi rendono l’avviso generalizzato inutile.
Questo tipo di messaggio, peró, può essere molto utile in caso di bombardamento aereo, da drone, o da parte di un missile, ma il caso non è contemplato fra le possibilità previste. Non avranno voluto spaventare al gente, evitando di citare l’unico caso pratico in cui può essere utile in simile tipo di messaggistica? È probabile.
Ci fidiamo dello stato italiano e dell’Europa al punto da mettere nelle mani di sconosciuti le nostre vite e il nostro lavoro? È irrilevante: è un controllo che hanno già. È peró irritante che ci prendano per scemi. In Lombardia non c’è la possibilità di maremoti, ma rischiamo di avere i telefoni inutilizzabili ogni volta che c’è un temporale. Il rischio più alto è nel fatto che questo sistema è nelle mani degli uffici romani, che sono campioni di disorganizzazione e di mal funzionamento, oltre che di complicazione degli affari semplici. Di un fatto si è certi. Non si saprà mai chi potrà avere accesso ai dati e come li utilizzerà.
L’aspetto interessante riguarda, peró, gli spacciatori che popolano i boschi. Trovandosi in Lombardia, riceveranno il messaggio e avranno tutti il telefono fuori uso, oppure si verrà a sapere in tempo reale dove sono. Si prospetta un pomeriggio di test senza spacciatori?
Un test preliminare in Piemonte il 14 settembre
Il 14 settembre, sempre alle 12:00, sarà effettuato un test preliminare in Piemonte per assicurare che il nuovo sistema funzioni correttamente. Dato che il sistema sfrutta le celle telefoniche per la diffusione dei messaggi, è possibile che il test possa interessare anche alcune zone delle province di Milano e Varese, geograficamente vicine al Piemonte. Questo test preliminare permetterà di individuare e risolvere eventuali problemi tecnici prima del test nazionale.
Per ulteriori dettagli e informazioni
Per maggiori dettagli ed eventuali chiarimenti è possibile visitare il sito web ufficiale del sistema di allerta nazionale: www.it-alert.it. È la fonte che abbiamo utilizzato per dare questa notizia. Non resta che prepararsi per il 19 settembre, in modo da sbloccare il prima possibile il telefono o sapere cosa fare quando la Lombardia sarà buttata all’aria da un sistema di allerta nazionale che blocca tutti i telefonini (anche quelli dei giornalisti)
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