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Erano le 18.40 circa di ieri pomeriggio quando un uomo ha simulato un attacco bomba alla stazione ferroviaria Bovisa, a Milano, causando il blocco immediato della circolazione dei treni sulle linee ferroviarie della Suburbana milanese. Secondo quanto riferito dalla polizia ferroviaria, l’uomo si era si era avvicinato a un operatore della vigilanza privata della stazione, in prossimità della biglietteria, aveva abbandonato a terra una valigetta ed era fuggito, di corsa, dando agli operatori buoni motivi pensare che potesse esplodere.
L’allarme è stato immediato ed alle 18. 50 è intervenuta sul posto la Polizia Ferroviaria che ha circondato la zona intorno alla biglietteria ed evacuato la stazione. Le persone sono state invitate ad allontanarsi fino a un punto di sicurezza, e i tornelli sono stati chiusi in entrata. I treni sono stati bloccati sin dalle 19:00. Intanto, con le volanti della polizia, sono intervenuti anche gli artefici della Questura di Milano che, utilizzando il protocollo di sicurezza, hanno verificato che nella valigetta non ci fossero bombe. C’erano invece i vestiti di un cittadino rumeno di 64 anni, lo stesso che aveva abbandonato la valigetta in stazione.
Ora è indagato dalla polizia ferroviaria per interruzione di pubblico servizio. I treni infatti sono rimasti fermi fino alle 20:23, quando la circolazione è lentamente ripresa. Si sono ovviamente accumulanti ritardi e cambi di destinazione di arrivo.
Le stazioni ferroviarie sono i punti più delicati della sicurezza dei viaggiatori e di chi ci vive intorno. Per questo l’attenzione è sempre massima e le telecamere sempre in funzione. Esistono dei protocolli che permettono di fermare e deviare i treni nel caso di una emergenza di sicurezza in tempi piuttosto brevi. L’allarme può essere lanciato per qualsiasi tipo di comportamento che può far pensare a possibili attentati e incidenti. Questo implica però delle responsabilità perché se è vero che è facile fermare i treni e anche vero che è facilissimo essere identificati dopo aver avuto comportamenti tali da ottenere il blocco di sicurezza.
Non si conoscono le motivazioni del comportamento allarmante del romeno. Possiamo solo immaginarle. Forse il romeno aveva qualcosa da nascondere, si era spaventato vedendo un poliziotto e ha quindi abbandonato la valigetta per scappare più velocemente? O forse voleva testare il tempo di reazione delle forze dell’ordine. Non lo sappiamo, al momento, ma di sicuro l’uomo dovrà dare diverse spiegazioni.
Articolo aggiornato il 17/08/2023 00:30