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Un uomo 38enne, dell’Equador, ha chiamato ieri la polizia tramite il numero unico di emergenza 112 per costituirsi. ” Ho uno zaino che sto costudendo, a pagamento, per un’altra persona. Contiene 700 grammi di cocaina e voglio che veniate a prendermi” ha detto all’operatore del 112.
È stato così raggiunto dalla squadra di una volante dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Milano. I poliziotti hanno accertato che nello zaino ci fossero veramente 700 grammi di cocaina. Erano confezionati in un panetto e il suo prezzo sul mercato era complessivamente di 56mila euro. Così i poliziotti hanno iniziato a fare qualche domanda al 35enne. La sua decisione di consegnare la droga invece di venderla era un enigma.
L’uomo così ha raccontato le sue disavventure. Qualche giorno fa, rientrando a casa, in un appartamento di via Costantino Baroni, al quartiere Gratosoglio, ha sorpreso la moglie in pieno tradimento. I due vivevano in casa con i familiari di lei. L’equadoregno ha chiamato i parenti e si è lamentato con loro della moglie e del tradimento subito.
I parenti, però, non hanno preso le sue parti, ma quelle della donna. Dopo una accesa discussione, lo hanno cacciato di casa. Non sapendo più cosa fare, e dove andare, il 38enne ha deciso di costituirsi e di consegnare alla polizia se stesso e la droga di cui era, a suo dire, il custode.
Ora ha un tetto sulla testa, anche se è quello delle camere di sicurezza della questura. Infatti, dopo aver ascoltato le sue recriminazioni, i poliziotti lo hanno arrestato in flagranza e accusato di detenzione di droga ai fini di spaccio. Si spera per lui che il giudice decida di trattenerlo in carcere e di non mandarlo agli arresti domiciliari a casa della moglie e dei suoi familiari. Forse per lui sarebbe davvero troppo.
Il motivo? Non vi è alcuna certezza su ciò che ha realmente motivato l’uomo. Potrebbe aver applicato un raffinato atto di vendetta se il vero proprietario della droga fosse un familiare della moglie o il suo amante. In questo caso, il nostro equadoregno è al sicuro in carcere, ma al vero “custode” sarà richiesto il risarcimento del mancato guadagno della vendita della cocaina sequestrata dalla polizia, che sarà bruciata e distrutta in un apposito inceneritore.
Generalmente chi è sorpreso in flagranza con un così grande quantitativo di cocaina porta è arrestato e incarcerato in via cautelare. Se il giudice decide che l’indagato non ha pericolosità sociale, non fugge e non può reiterare il reato, lo lascia in libertà in attesa del processo. In questo caso, per quest’uomo, si pensa che valuterà anche i rischi che correrà una volta libero.
Articolo aggiornato il 02/08/2023 17:28