Nuove accuse a Donald Trump: “ E’ una interferenza elettorale ai massimi livelli perché sono in vantaggio su Biden”
L’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump, candidato alle prossime elezioni presidenziali, ha accusato il team del procuratore speciale Jack Smith di interferenza elettorale ai massimi livelli. ” Stanno molestando la mia azienda, stanno molestando la mia famiglia e, soprattutto, stanno molestando me. Le accuse sono ridicole. Lo sanno meglio di chiunque altro. Sono in testa come candidato repubblicano e sono in vantaggio nelle elezioni generali, e questo è ciò che si ottiene. Il nostro Paese sta subendo abusi da parte del Dipartimento di Giustizia. Speriamo che il Partito Repubblicano faccia qualcosa al riguardo ” ha detto Donald Trump commentando l’aggiunta di altri tre capi di imputazione ai 37 che già gli hanno addebitato.
Le accuse al collaboratore
Il caso è quello relativo alla gestione di documenti classificati come riservati. Donald Trump è stato infatti accusato di aver chiesto a dei suoi collaboratori di alterare, mutilare e cancellare delle prove. Il collaboratore accusato in particolare sarebbe Carlos de Oliveira, l’amministratore di Mar-a-Lago, la storica villa di Palm Beach, in Florida, i cui terreni si estendono dall’oceano fino alla laguna e che fu acquistata da Donald Trump nel 1985. In questa villa furono trovati più di 300 documenti segreti e Carlos de Oliveira è accusato di alterazione, distruzione, o occultamento di oggetti, di documenti ;, di registri e altro. Sempre Oliveira è accusato di aver dichiarato il falso durante un colloquio volontario con degli investigatori dell’FBI. L’ufficio federale che si occupa della sicurezza interna delle federazione americana.
Una nuova incriminazione anche per l’assalto al Campidoglio
Le nuove accuse non arrivano sole. Infatti la scorsa settimana sempre il procuratore speciale Smith ha inviato a Trump la versione americana di un avviso di garanzia con cui lo ha informato di averlo messo sotto indagine per una nuova incriminazione sul ruolo che Trump avrebbe avuto nelle proteste e nell’assalto al Campidoglio da parte dei suoi sostenitori, avvenuti il 6 gennaio 2021, in seguito alla vittoria del Biden alle elezioni presidenziali del dicembre 2020.
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