Sgominata la banda del calcetto Allianz Lima
Avevano organizzato un traffico di droga usando le divise dell’Allianz Lima, la squadra di calcetto del Perú, e dei corrieri inconsapevoli.
I carabinieri il comando provinciale di Milano hanno smantellato una banda di peruviani che organizzava traffici di stupefacenti fra il Perù e Milano, nascondendo la droga nella fodera dei giubbotti dell’Allianz Lima, la squadra di calcetto che raccoglie a Milano in provincia molti focosi tifosi. Talmente focosi che due dei principali responsabili del traffico di stupefacenti erano stati coinvolti anche in quel terribile omicidio alla partita di calcetto di cui poi la Squadra mobile di Milano ha scoperto i colpevoli.
Ieri mattina, 8 giugno, i carabinieri di Milano, con il supporto di quelli di Monza Brianza e di Cremona hanno eseguito le ordinanze di custodia cautelare emesse dal Giudice delle indagini per preliminari nei confronti di 8 peruviani che che sono stati indicati come i responsabili dell’organizzazione di un’associazione a delinquere ” finalizzata al traffico transnazionale di cocaina marijuana e hashish”
Posti strani in cui nascondere la droga
Le indagini del nucleo investigativo del comando provinciale di Milano sono iniziate nell’ottobre del 2020 quando, durante il periodo della emergenza per la pandemia o peruviano che si stava imbarcando su un aereo per Milano, era stato firmato all’aeroporto di Lima, in Perù. Era in possesso di più di due chili di cocaina pura, distribuita fra la gommapiuma cucita all’interno delle giacche e dei giubbotti, e delle tute da ginnastica di una delle squadre di calcio più popolari del Sudamerica, l’Allianz Lima.
Dopo quell’episodio la collaborazione fra i Carabinieri e l’autorità giudiziaria peruviana hanno permesso di ricostruire cinque casi di importazione di cocaina, avvenuti a partire dal 2019, e di individuare il fornitore primario della droga. Le indagini, che sono durate due anni, hanno permesso di ricostruire il metodo di spaccio dal produttore al consumatore.
L’organizzazione
Due donne si occupavano di reclutare i corrieri tramite le chat comuni dei peruviani che si trovavano nel loro paese d’origine e quelli che risiedono a Milano, fra le persone che erano in procinto di arrivare nel nostro paese, preferibilmente con i permessi di ricongiungimento familiare.
Le donne si offrivano di pagare una parte del biglietto aereo in cambio del trasporto, come bagaglio imbarcato, di alcune valigie contenenti i gadget e le divise dell’Allianz Lima. Non sempre questi corrieri erano consapevoli di trasportare droga, che era sapientemente inserita nell’imbottitura e nelle cuciture del vestiario, dopo che gli involucri erano stati cosparsi di curcuma, per ingannare il fiuto dei cani antidroga.
Una volta arrivati a Milano i corrieri consegnavano le valigie ad alcune agenzie che si occupavano della consegna. La droga veniva stoccata quindi in sette appartamenti della provincia di Milano e iniziava la vendita al dettaglio. Sempre utilizzando chat come Facebook o WhatsApp, contattavano i clienti avvisandoli della disponibilità e ricevevano gli ordini. Per effettuare le consegne nel periodo del lockdown, avevano reclutato dei Pusher che, travestiti da Rider delle maggiori società di consegna a domicilio, recapitavano la droga a casa dei clienti.
Per nascondersi meglio, avevano stabilito la base di partenza dei Rider davanti al ristorante in cui erano assunti il capo delle organizzazione suo fratello, in via Ferrante Apporti a Milano, zona stazione Centrale. Alcune volte i Rider erano coscienti di non trasportare cibo, altre sospettavano e altre erano pienamente inconsapevoli. Cambiava molto, infatti, anche il loro guadagno, rispetto a quello che avevano con le società di Rider originali.
Il proprietario del ristorante non è stato coinvolto in queste consegne ma il locale ha ovviamente attirato l’attenzione delle forze dell’ordine che hanno effettuato dei controlli e ha subito alcune conseguenze di tipo amministrativo.
Nel corso delle indagini sono state arrestate in flagranza 10 persone e sequestrati complessivamente 12 kg di cocaina, 4,5 kg di hashish, 1 kg di marijuana, un ingente quantitativo di paracetamolo, utilizzato come sostanza da taglio, e circa 10.000 euro, considerato provento dell’attività illecita.
Gli ultimi sequestri sono stati fatti nei sette appartamenti, segno che nonostante sapessero di essere sotto indagine, gli appartenenti all’organizzazione di malviventi continuavano nella loro attività di spaccio
I carabinieri hanno trovato circa 560 gr cdi cocaina, circa 200 gr di hashish, 1,7 kg di marijuana, bilancini e materiale per il confezionamento, circa 1800 euro in contanti e una pistola scacciacani.
Altri indagati
Oltre agli 8 arrestati ieri mattina, ci sono altri 12 indagati, sempre peruviani, fra i falsi rider che costituivano la rete di spaccio al dettaglio.
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