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Il giudice delle indagini preliminari, una volta esaminati gli atti raccolti dalla procura sull’omicidio di Giulia Tramontano da parte di Alessandro Impignatiello, e dopo l’ultimo interrogatorio in cui ha negato di aver premeditato l’omicidio, ha deciso per una incriminazione per omicidio volontario e non per omicidio premeditato come invece aveva chiesto la procura di Milano.
Si è trattato di una serie di avvenimenti, quello della conferenza stampa e quello dei seguenti interrogatori di Impignatiello che si sono svolti nel giro di pochissime ore. La notizia è stata data nel tardo pomeriggio dall’agenzia Ansa. La premeditazione è stata esclusa per un motivo temporale. Non è trascorso abbastanza tempo fra l’inizio dell’organizzazione del delitto e il delitto stesso e il sistema di difesa e di alibi messo in atto non dimostrava abbastanza organicità per poter parlare di delitto premeditato. E’ come se il giudice avesse detto, ha fatto le cose troppo di fretta e furia, senza pensarci, per poter configurare una reale premeditazione.
Alle accuse si aggiunge anche l’aggravante dell’aborto senza consenso. E’ una frase scioccante, ma si suppone che sia l’unico modo per accusarlo anche dell’omicidio del figlio non ancora nato, ma che se fosse nato in quel momento avrebbe potuto sopravvivere. La legge non riconosce l”individualità del bambino fino alla nascita, anche se ha già un nome ed è atteso con ansia, ed è quindi impossibile incriminare Impignatiello per infanticidio, anche se è questa forse la parte più sconvolgente di questatragedia.
Articolo aggiornato il 10/06/2023 08:26