Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Lo scorso 15 gennaio la gioielleria all’interno del centro commerciale a Rho Center era stata rapinata da cinque uomini, di cui uno armato di pistola, con il volto coperto da maschere in lattice e sciarpe. Il bottino era stato di 60 mila euro in gioielli e contanti. I cinque erano poi fuggiti a bordo di motorini cui avevano poi dato fuoco, prima di abbandonarli.
Non basta coprirsi il volto per sfuggire al riconoscimento specie se si compie una rapina di questo genere. Le indagini si basano su molti elementi. Ci sono le immagini delle telecamere di videosorveglianza che sono sparse un po’ dappertutto e cui è difficilissimo sfuggire, ma c’è anche il modus operandi che permette alle forze dell’ordine di creare dei profili che permettono restringere il campo dei sospettabili.
Poi ci sono gli errori: una goccia di sangue o una mezza impronta digitale lasciati sul posto della rapina. C’è anche stato un ladro che dopo aver comprato un telefonino in modo anonimo si era collegato al suo profilo Google reale e con questo era stato geolocalizzato all’interno della villa che stava derubando.
Infatti 15 giorni dopo la rapina, il primo marzo, tre degli autori della rapina erano stati catturati. Il quarto è stato arrestato lo scorso 21 aprile, quando i carabinieri hanno eseguito l’ordinanza di custodia cautelare nei suoi confronti. Si tratta di un 41enne pluripregiudicato. Le prove dei suoi confronti sembrano schiaccianti.
Lo hanno incastrato le intercettazioni telefoniche, l’analisi dello smartphone, e l’esame dei tabulati telefonici. Infatti aveva preso dal bottino una fede nuziale per regalarla alla sua ex fidanzata, salvo poi scoprire che si trattava di un campione espositivo in argento che valeva solo poche decine di euro ma che era della medesima collezione venduta all’interno della gioielleria.
Il 41enne aveva regalato il gioiello alla donna, che era ignara della provenienza e lo ha conservato fino a che i carabinieri della sezione operativa della compagnia di Rho non sono arrivati a casa sua e lo hanno sequestrato. L’anello è infatti la prova concreta della partecipazione del 41enne alla rapina. All’appello ora manca solo uno dei rapinatori, il quinto uomo, di cui probabilmente sapremo qualcosa in più nei prossimi giorni. In questa prima per dimensione
Articolo aggiornato il 28/04/2023 18:50