Comitato sicurezza. Thomas, 19 anni di senso civico. Le segnalazioni degli spacciatori a Milano
Una intervista telefonica a Thomas, del comitato sicurezza di Milano, ci ha chiarito le idee sui sentimenti dei giovani di oggi. Sulle pagine dei giornali spesso si parla dei giovani che finiscono nei guai per fatti di cronaca nera, ma ci sono anche i ragazzi, e secondo me sono la maggioranza, che sono cresciuti con un forte senso civico e che rifiutano a pelle la possibilità di vivere in un paese dove pare che droga e spacciatori abbiano la meglio.
Non riescono a rimanere senza fare nulla di fronte a questa invasione di trafficanti di droga che si sta subendo in Lombardia. E’ il caso di Thomas, 19 anni, che ha scelto, come campo per il volontariato, l’intervento civico nella sicurezza, precisamente nel Comitato Sicurezza, a Milano.
E’ un tipo di volontariato difficile, in cui la formazione e la conoscenza delle leggi sulla sicurezza occupano una grossa parte del tempo dedicato. Ci vuole maturità, self control e molto coraggio, tutte doti che Thomas sembra avere. Insieme agli altri ragazzi che hanno aderito al Comitato Sicurezza di Milano dedica il suo tempo libero a segnalare ai passeggeri della metropolitana milanese la presenza delle borseggiatrici, che per Milano sono una vera piaga, ma la sua mission personale è la segnalazione degli spacciatori di droga.
Thomas non è uno sprovveduto. E’ attrezzato per le sue passeggiate per i punti caldi della città. Bodycam, giubbotto antitaglio, conoscenza delle regole dell’autodifesa, fischietto, e soprattutto sul suo cellulare non mancano le due app che sono un must: Youpol, per le segnalazioni, e Where are U per le richieste di intervento. Lo contraddistingue il giubbotto giallo ad alta visibilità, che indossa spesso chi si occupa di servizi pubblici.
“E’ successo che mi rincorressero, che mi lanciassero pietre, bottiglie o altri oggetti” ci racconta durante la chiacchierata che abbiamo fatto al telefono. “Quando spacciano, nascondono gli oggetti da lanciare vicino a loro, in buche e anfratti. Li usano per allontanare chi va a disturbarli. Io uso un fischietto e segnalo la posizione di spaccio su youpol. Penso sia un dovere civico, che sia importante, collaborare con le forze dell’ordine per contrastare l’azione degli spacciatori di droga.”
Quando gli si chiede come sia nata questa sua propensione a questo tipo di volontariato, ci racconta di come, da bambino e da ragazzino, poteva osservare i drogati e gli spacciatori nel parco sotto casa e di come, da ciò che era costretto a vedere, sia nato il forte desiderio di ribellione positiva, e abbia cominciato a chiedere l’intervento della forze dell’ordine. Già allora, anche con uno spirito anche giornalistico, documentava con la macchina fotografica quello che accadeva sotto i suoi occhi, e correva qualche rischio.
Un rischio che i giovani, in una società civile e tranquilla, non dovrebbero correre, nel senso che non dovrebbe esserci l’occasione. Ma questo, da solo, significa che, se ragazzi giovani come Thomas sentono il bisogno di ribellarsi e intervenire in prima persona di fronte a borseggiatori e spacciatori di droga, la nostra non è quella società tranquilla e felice che alcuni vorrebbero che noi si recepisca.
Speriamo che la schiera di ragazzi come Thomas cresca in numero, che siano tanti a pensarla e ad agire come lui, perchè con le loro azioni concrete, oltre ad essere utili, riescono ad abbattere il muro di ipocrisia che si è creato a proposito della presenza di spacciatori, trafficanti di droga e di ladri in una società che si dichiara civile e libera, ma che, di fatto, non lo è.
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