Carabinieri. Operazioni militari e inseguimenti tra Luino e Milano
Un ‘operazione dei carabinieri del comando provinciale di Varese, coordinata dalla compagnia di Luino, e che vede impegnate le squadre Calabria e Sardegna del reparto Cacciatori dei Carabinieri, si sta svolgendo nei boschi a sud di Biviglione e a quelli a ridosso delle rive della Tresa. Questi obiettivi sono stati aggiunti alle aree boschive della Valcuvia, Valganna e Valmarchirolo, già oggetto di operazioni dall’inizio del mese.
Le operazioni militari condotte dai carabinieri contro gli insediamenti degli spacciatori nei boschi di Varese hanno avuto effetto anche su quanto accade a Milano e hanno portato all’arresto di un pericoloso trafficante di droga, dopo un pericoloso inseguimento sull’autostrada.
Cosa sta succedendo
Lo scorso 21 aprile è stata infatti eseguita un’impegnativa perlustrazione dei boschi cui hanno partecipato anche due squadre, la Sardegna e la Calabria, del reparto speciale di perlustratori dei Carabinieri, i Cacciatori. Nei boschi fra la Tresa e il confine svizzero era aumentato il fenomeno dello spaccio a bordo strada e dei bivacchi all’interno delle aree boschive così i carabinieri hanno organizzato una “battuta dei cacciatori”, che è iniziata con lo studio della topografia del territorio e che ha portato a individuare due importanti bivacchi.
Uno era molto ben nascosto, in una zona particolarmente impervia, ed era organizzato come ricovero notturno e soggiorno per periodi medio brevi. Un secondo bivacco, non lontano dal primo, fungeva come punto di preparazione e smistamento degli stupefacenti. Da questo i trafficanti e gli spacciatori potevano raggiungere il bordo della strada e cedere le dosi velocemente, fra le curve della strada che esce dal Comune di Biviglione, non lontano da Luino. Durante le operazioni dei Cacciatori è stato arrestato un marocchino di 21 anni che viveva in clandestinità nei boschi e per cui un Giudice delle indagini preliminari di un tribunale lombardo aveva emesso un’ ordinanza di custodia cautelare in carcere.
Il marocchino aveva tentato a fuggire nella boscaglia ma è stato inseguito e catturato dai Cacciatori, che lo hanno poi accompagnato negli uffici del comando provinciale di Luino dove sono stati eseguiti il fotosegnalamento, l’ identificazione, e le altre operazioni di rito. Poi, nella tarda serata, è stato accompagnato al carcere di Varese, dove è a disposizione delle autorità giudiziaria. La Protezione Civile di Luino si è occupata di smantellare i due bivacchi e di smaltire i rifiuti.
A Milano
Le operazioni, eseguite con la tattica e l’esperienza militare, hanno anche avuto l’effetto di scacciare dal bosco trafficanti e spacciatori che, sotto la pressione delle squadre di perlustratori, si sono spostati verso Milano, perdendo coperture e riferimenti. A farne le spese sono stati due marocchini di 29 e di 33 anni catturati dai carabinieri del nucleo radiomobile di Milano dopo un lungo inseguimento in auto iniziato in via San Giusto e finito contro un guardrail di viale Famagosta.
L’inseguimento
I due marocchini erano a bordo di una Fiat Passat che, alle 4:00 del mattino, ha forzato, con un improvvisa accelerazione, un posto di controllo dei carabinieri in via San Giusto, nel quartiere Harar, a ridosso della via Novara. L’inseguimento, avvenuto ad alta velocità, è proseguito fino all’imbocco della tangenziale ovest dove la Passat ha effettuato un improvvisa manovra di inversione di marcia percorrendo il tratto dell’autostrada A7 in contromano, fino a viale Famagosta. Qui L’autista ha perso il controllo dell’auto che si è schiantata contro il guardrail di piazza Maggi. I due marocchini hanno tentato la fuga a piedi, ma sono stati circondati e bloccati dai carabinieri, nei pressi di viale Famagosta.
Durante le operazioni di identificazione, i carabinieri hanno scoperto che il 29enne marocchino è un pericoloso trafficante di droga ben conosciuto nella zona prealpina per essere stato coinvolto nell’operazione “Maghreb” e considerato uno degli elementi di spicco dell’organizzazione del traffico di stupefacenti nelle aree boschive. Era ricercato per un provvedimento di fermo di indiziato di delitto emesso lo scorso 31 ottobre dalla Procura della Repubblica di Varese per spaccio e resistenza a pubblico ufficiale.
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