Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Chissà se si è chiesto dov’era finito il suo telefonino, ma probabilmente non è stato felice quando la polizia gli ha detto di averlo ritrovato e glielo ha riconsegnato di persona. Sarebbe persino inutile dire che quando lo hanno trovato, hanno identificato facilmente il proprietario. Si tratta di un pregiudicato italiano di 43 anni abitante a Rho cui la Polizia di Stato martedì 4 aprile ha consegnato, di persona, oltre al telefonino cellulare perduto, anche un avviso di garanzia per un’indagine sul furto commesso in un’abitazione nel pieno centro di Milano.
Attualmente è indagato a piede libero, ma a breve, se non riuscirà a dare un credibile motivo alternativo per cui il suo telefonino cellulare si trovava sotto al letto di una donna di 69 anni e perché nel suo appartamento c’era una parte di quanto rubato, sarà accusato del furto avvenuto in casa di quest’ultima lo scorso sabato primo aprile.
Tutto è nato dalla denuncia presentata dalla donna martedì 4 aprile. Ha infatti riferito ai poliziotti che, mentre era in casa con suo marito nel loro appartamento di via Leopardi, a Milano, si era accorta che qualcuno era entrato in camera da letto e aveva rovistato all’interno di armadi e comodini. I ladri avevano rubato 500 euro in contanti, cinque telefoni cellulari, e dei gioielli. Presentando la denuncia la signora aveva consegnato ai poliziotti della sede del commissariato Centro di Piazza San Sepolcro anche un telefono cellulare che aveva ritrovato sotto al letto e che non era suo.
Le indagini sulla proprietà del telefonino, che come tutti gli smartphone contengono molti dati sulla identità del proprietario, gli agenti della sezione reati contro il patrimonio del commissariato centro sono risaliti al proprietario del cellulare. Lo hanno bloccato mentre usciva dalla sua abitazione, a Rho. Rientrati hanno dato seguito a una perquisizione e all’interno dell’appartamento è stata trovata una parte della refurtiva.
Anche se non lo hanno colto in flagranza di reato, sarà molto difficile, per lui, dimostrare che non si trovava all’interno dell’appartamento insieme al cellulare nel momento del furto, però gli sarà data la possibilità di provarci, durante il processo cui sarà sottoposto.
Articolo aggiornato il 08/04/2023 13:51