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3 studenti universitari al fresco. Tenevano l’hashish nel freezer (Video)



Tre studenti universitari italiani, pivellini e incensurati di 19, 21 e 24 anni, sono stati arrestati durante un’operazione della polizia e accusati di detenzione ai fini di spaccio di stupefacenti. Anche se alle prime, e si spera ultime, armi sono riusciti a distinguersi nella casistica dei posti strani in cui nascondere la droga. Infatti nel freezer dell’appartamento di uno dei tre e del suo coinquilino, gli agenti della 6^ Sezione “Contrasto al Crimine Diffuso” della Squadra Mobile di Milano, hanno trovato diversi kg di hashish messa sotto vuoto e congelata.

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Altri panetti di hashish si trovavano in camera da letto, sempre confezionati sotto vuoto, ma immersi in un secchio in acqua calda e con un bollitore. Li avevano messi a scongelare probabilmente prima di immetterli sul mercato. in tutto nell’appartamento c’erano 8 kg di hashish.

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Nel comunicato diffuso dalla questura per dare notizia del sequestro della droga e dell’arresto dei tre studenti universitari, gli uomini della squadra mobile milanese non fanno mistero dell’aver ricevuto, durante le loro attività di indagine e di acquisizione di informazioni utili all’individuazione degli spacciatori, delle indicazioni precise su un giovane che deteneva un ingente quantitativo di droga in un appartamento in via Giovanni Meli, nel quartiere di Crescenzago, a due passi da via Padova. Sono anche stati informati dello scambio di droga che sarebbe avvenuto nel pomeriggio del 15 marzo.

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I poliziotti hanno quindi messo sotto osservazione lo studente, pedinandolo durante i sui spostamenti. Alle 19.30 dal portone della palazzina di via Meli Sono usciti due ragazzi che avevano degli atteggiamenti nervosi, sospetti e guardinghi. I due, dopo aver raggiunto l’angolo fra via Zanardini e via Perticari, si sono separati. Uno è rimasto fermo sul posto, continuando a guardarsi intorno. L’altro ha invece imboccato via Zanardini ed è tornato dopo qualche istante con in mano una scatola da scarpe rossa e bianca. Si capiva che i due stavano combinando qualcosa.

Nella scatola delle scarpe

I poliziotti hanno deciso di intervenire mentre i due, con passo svelto, tornavano verso via Meli. Li hanno fermati e, dopo il rituale controllo dei documenti, hanno chiesto di mostrare cosa ci fosse nella scatola da scarpe. All’interno c’erano 5 panetti di hashish sottovuoto, per un peso complessivo 5 kg. I poliziotti hanno quindi Comunicato ai due che avrebbero continuato la perquisizione anche nell’abitazione di via Meli.

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Hashish congelata

Non è stato difficile trovare gli 8 kg di hashish che vi erano nascosti. Una parte dei 40 involucri di hashish sottovuoto, di varie dimensioni, sono stati trovati nel congelatore dalla cucina. Un’altra parte era invece in camera da letto, in un secchio con acqua riscaldata e sottoposti al processo di scongelamento. Oltre alla droga, I poliziotti hanno sequestrato un bollitore, una macchina per il sottovuoto, 1570 euro in contanti, materiale per il confezionamento e 17 Taser. I due studenti universitari Di 21 e 24 anni sono stati quindi arrestati e accusati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio.

Mentre avveniva la perquisizione è arrivato a casa anche lo studente di 19 anni, la matricola, che ha dichiarato di essere l’affittuario dell’appartamento. Anche lui è stato arrestato con la stessa accusa,. Anche se la sua posizione potrebbe essere più leggera, gli sarà difficile sostenere di non sapere che cosa ci fosse nel suo freezer.

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Gelo per ingannare i cani?

Non è difficile immaginare per quale motivo possano aver scelto di congelare della droga sottovuoto, dato che non è una sostanza che ha un deperimento così veloce da giustificare un trattamento simile. L’hashish ha un odore piuttosto penetrante, che si sente da lontano e che i cani polizia delle unità cinofile delle forze dell’ordine trovano sempre.

Si è sparsa la voce che per contenere lo spargersi dell’odore bisogna tenere l’hashish sottovuoto, in modo che non abbia contatti con l’aria. Probabilmente c’è chi ha pensato che il congelamento dei panetti potesse diminuire ancora di più la possibilità che i cani antidroga la annusino, ma non hanno fatto i conti con i poliziotti umani che riescono a sapere dove si trova la droga anche senza usare il naso.


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