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Sciopero Atm. I cobas buttano Milano nell’antro dei ricchi e stronzi

Brutta sorpresa questa mattina per i milanesi. Si sono svegliati con uno sciopero che ha chiuso 3 metropolitane ( la linea verde, la gialla e la rossa) su 5 e con i mezzi di superfice più che dimezzati, con l’impossibilita di utilizzare la propria auto diesel o vecchia. Quindi i poveri, quelli che fanno più fatica ad arrivare a fine mese, sono rimasti senza la possibilità di andare a lavorare e di muoversi. Mai come oggi Milano ha l’aspetto di una città disegnata e governata per i ricchi e stronzi.

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la scala Rho b&b

Gli orari dello sciopero

Lo sciopero dei dipendenti ATM potrebbe avere conseguenze sul servizio dalle le 8:30 alle 16:30 e dalle 19:30 a fine servizio.

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Le motivazioni dello sciopero

Sul sito di Atm si trovano le motivazioni per questo sciopero nazionale. Dó spazio alle motivazioni, non solo per rispettare il diritto di sciopero, ma anche per commentarle. Se avessero scioperato per ottenere il rinnovo del contratto di lavoro, o per un aumento e un adeguamento degli stipendi al reale costo della vita, oppure contro in rincaro del biglietto di Atm, avrebbero avuto tutto il mio sostegno, ma i Cobas ci hanno reso la vita difficile con le motivazioni qui di seguito. In fondo all’articolo c’è lo spazio per i commenti.

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Lo sciopero è stato proclamato per “la cancellazione degli aumenti delle tariffe dei servizi e energia, congelamento e calmiere dei prezzi di beni primari e combustibili; blocco delle spese militari e dell’invio di armi in Ucraina, nonché investimenti economici per tutti i servizi pubblici essenziali; il superamento dei penalizzanti salari d’ingresso garantendo l’applicazione contrattuale di primo e secondo livello ai neo assunti;

La necessità di modificare il criterio che vede bruciare soldi pubblici attraverso appalti e subappalti ad aziende che offrono servizi di scarsa qualità e lavoro sottopagato; la sicurezza dei lavoratori e del servizio, introduzione del reato di omicidio sul lavoro; il salario minimo a 10 euro l’ora contro la pratica dei contratti atipici e precariato; il libero esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali; una legge sulla rappresentanza che superi il monopolio costruito sulle complicità tra le OO.SS e le associazioni datoriali di categoria.”

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Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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