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La sera del 25 settembre i Carabinieri dalla stazione di Magenta sono corsi, in risposta ad una richiesta d’aiuto giunta al 112, a casa di una donna di Magenta. Il figlio minacciava di ucciderla. I carabinieri l’hanno trovato mentre sferrava calci e pugni alla porta d’ingresso della casa della madre, gridava minacce di morte e pretendeva che gli venisse consegnato del denaro. È stato bloccato e arrestato in flagranza, e poi accusato di atti persecutori nei confronti della madre di 65 anni.
Non è facile per una donna accettare e chiedere aiuto per questi comportamenti da parte di un figlio. È un dolore immenso. Alla base in questa tragedia c’è, come sempre, la droga e il ventottenne avrebbe probabilmente utilizzato il denaro, se l’avesse ottenuto, per comprarsi delle dosi che lo avrebbero probabilmente condotto dati ancora peggiori. L’arresto, e l’ essere messo nelle condizioni di non farsi del male, e di non fare male a chi lo ha messo al mondo, è la cosa migliore che poteva capitare a questo ventottenne.
Dalle indagini seguenti, i carabinieri hanno anche accertato che l’uomo aveva avuto in passato degli atteggiamenti sibili, per il quale la donna aveva sporto denuncia. Il 28enne è stato portato in caserma e poi trasferito al carcere di San Vittore dove rimane a disposizione dell’autorità giudiziaria.
Articolo aggiornato il 28/09/2022 15:38