Legge Delega Gioco Pubblico. Game Over?
Saltato il Governo, si apre un nuovo capitolo dell’ormai fatidico iter della riforma del gioco pubblico, divenuto esso stesso una sorta di videogioco a livelli di difficoltà crescente, il cui mostro finale da battere è ancora lontano anni luce. O forse il paragone più calzante è proprio il gioco d’azzardo: si continua a scommettere su una legge risolutiva, ma la combinazione vincente ancora non è uscita.
La Legge Delega, finalmente pronta, avrebbe dovuto essere nell’agenda del Consiglio dei ministri entro fine estate: ma la caduta di Governo ha portato nuove urgenze e priorità, cui l’esecutivo uscente dovrà mettere mano prima dell’insediamento di quello entrante. Pertanto, è facile che, all’epopea della normativa di riordino, si aggiungeranno nuovi capitoli. E il livello finale si allontana ancora.
Sull’urgenza della Legge Delega incombe anche lo spettro delle legiferazioni degli enti locali, in prossima attuazione, a partire dal Lazio il 28 agosto: il sottosegretario al MEF Freni aveva cercato l’avvio di un dialogo con le regioni – tramite il Presidente della Conferenza delle regioni Massimiliano Fedriga – per convincerle a posticipare l’entrata in vigore delle norme, in vista di quella unificata, che si prevedeva potesse finire il proprio iter entro il termine della legislatura. Ma, a questo punto, senza alcuna certezza, è facile che gli enti locali proseguano per la propria strada, mettendo a punto quegli interventi tanto discussi, come il distanziometro, che rischiano di ridurre drasticamente, o addirittura eliminare, il gioco legale dal territorio, lasciando campo libero alla criminalità e al gioco illegale.
Basti pensare che, all’applicazione del distanziometro, nella città di Roma il 99,3% del territorio diverrebbe proibito per i punti di gioco retail: a quel punto, l’unica alternativa legale che rimarrà a disposizione degli utenti, è rappresentata dalle piattaforme online dei concessionari ADM. Come spiegano gli esperti del sito Gaming Report, queste sono infatti le uniche che garantiscono la sicurezza del giocatore, in virtù, anzitutto, della licenza AAMS/ADM stessa, che viene concessa solo dopo meticolosi controlli, nonché dagli algoritmi che assicurano il payout dei giocatori e l’imprevedibilità di uscita delle combinazioni vincenti e perdenti.
Ma, per quanto comodo e sicuro, non tutti i giocatori che non trovano possibilità di gioco fisico, automaticamente si riversano nel mondo online: questo dato è emerso più che chiaramente in concomitanza dei lockdown, quando il gioco illegale è proliferato esponenzialmente.
L’uniformità normativa che si proponeva la Legge Delega era chiaramente direzionata anche al contenimento della diffusione del gioco illegale, ma le probabilità che possa entrare in vigore in tempo utile sono oramai completamente sfumate e, per l’ennesima volta, il gioco pubblico si troverà a dover fare i conti con soluzioni che risolvono solo parte del problema, rischiando di peggiorarne altre. Non ci resta che attendere: un po’ come quando tentiamo la sorte alla slot machine, ci toccherà aspettare il prossimo spin per vedere quale sarà il futuro del gioco pubblico.