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Poco prima delle 13 del pomeriggio del 26 maggio, i Carabinieri della compagnia di Pioltello sono stati inviati dal NUE 112 a Melzo, dove in un appartamento è stato trovato il cadavere di una donna in avanzato stato di decomposizione.
La donna, Lucia Cipriani, è una pensionata italiana di 84 anni. E’ stata ritrovata nella vasca da bagno del suo appartamento in via Boves. Il suo corpo era stato fatto a pezzi. A ritrovarla è stata una delle 3 figlie, che vive a Trento e che non sentiva la madre da diverso tempo. Era venuta a Melzo proprio per cercarla.
Dopo il ritrovamento sul posto si sono recati i Carabinieri della sezione rilievi scientifici del comando provinciale di Milano. Le indagini per capire cosa è successo sono in corso. La signora viveva sola e ultimamente non si sentiva bene. Sulla porta non c’erano segni di effrazione e nell’appartamento non c’erano tracce di lotta o di rapina.
I carabinieri quindi indagano per omicidio e le indagini sono rivolte a cercare qualcuno che conosceva la donna. Per ricostruire abitudini e conoscenze della signora Lucia Cipriani, sono stati sentiti i familiari.
Nella notte fra il 26 e il 27 maggio il pubblico ministero della procura, Elisa Calanducci, ha firmato il decreto di Fermo per Rosa Fabbiano, 58 anni. E’ la maggiore delle tre figlie di Lucia Cipriani. Aveva mentito alle sorelle raccontando di un ricovero in una RSA. Rosa Fabbiano è accusata di omicidio, villipendio e occultamento di cadavere.
Gli ultimi particolari resi noti alla stampa hanno chiarito alcune dinamiche di quanto successo. La figlia che abita a Trento aveva voluto andare a casa della madre, accompagnata dalla sorella maggiore, ma già sulla porta di casa, Rosa Fabbiano aveva cominciato a fare delle ammissioni e aveva tentato di impedire alla sorella di entrare in bagno. Una volta scoperto cosa era successo, la sorella ha chiamato il 112. Rosa Fabbiano aveva anche tentato una fuga a piedi, ma è stata rintracciata velocemente e nella nottata il pubblico ministero aveva già ricostruito, insieme alle sorelle, l’intera vicenda.
Alla base del delitto pare esserci il primo inevitabile aggravarsi dei segni di una demenza senile di Lucia Cipriani. Già una volta era uscita di casa in pigiama, in stato confusionale, ed era stata riaccompagnata a casa dai carabinieri. Rosa Fabbiano, la figlia maggiore, era quella che abitava più vicina alla madre e tendeva ad occuparsene. Sembra però che non riuscisse ad accettare la malattia della madre. La demenza senile è una tipologia di malattia sempre più comune che però può sconvolgere seriamente la vita delle famiglie.
Occuparsi egli anziani in queste condizioni è estremamente costoso e faticoso. Le Rsa hanno raggiunto prezzi indicibili e alle volte le famiglie fanno fatica a trovare le badanti adatte e le scelte sono davvero difficile. Se si va a lavorare non si possono seguire i genitori, se si seguono i genitori non si lavora e non si ha abbastanza denaro per prendersene cura.
Quando arriva il momento in cui si comprende che non ce la si può fare da soli, e che l’unica scelta rimane la Rsa, si fa fatica ad accettare la malattia e a seguire le pratiche per il ricovero. Non tutti, per fortuna, arrivano alle tragedie come in questo caso, ma sono situazioni in grado di minare gli affetti familiari e di causare gravi problemi.
Articolo aggiornato il 31/05/2022 13:19