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La Russia avrebbe attaccato la città di Mariupol con armi chimiche, non meglio precisate, indirizzandosi soprattutto nella zona dell’Azovstal. La notizia è arrivata in redazione ed è stata riportata da alcune testate giornalistiche e da agenzie di stampa, ma alle 23.43, ora italiana, non era ancora confermata. Poi sono arrivate le prime conferme che hanno lasciato perplessi. L’attacco è avvenuto, era un drone ed è fallito.
Oleksiy Arestovych, consigliere di Zelensky, ha detto che stanno verificando la notizia. La dà per certa invece, il comandante del battaglione Azov, Dmitro Kuarchuck, che ha detto che l’attacco con le armi chimiche sulla città di Mariupol sarebbe stato lanciato da un drone. Dmitro Kuarchuck ha poi aggiunto che l’attacco chimico ha causato solo 3 feriti. Il suo commento, riferito ai russi, è stato ” Questi idioti non sanno usare neppure le armi di distruzione di massa.”
La Azovstal è un’azienda siderurgica, un’enorme area coperta da capannoni, fabbriche e fonderie, e con molti sotterranei, sulla riva del mare di Azov. Ci si sarebbero attestati 3mila uomini della 36esima brigata dell’esercito ucraino. Probabilmente quindi soldati di leva che conoscono bene la zona, in quanto abitanti della stessa Mariupol e che probabilmente lavoravano nella stessa acciaieria. Fra questi ci sarebbero anche alcuni componenti del battaglione Azov, ora facenti parte della Guardia Nazionale Ucraina, il corpo dei riservisti dell’esercito ucraino.
Mariupol non esiste praticamente più, ma prima della guerra, meno di 2 mesi fa, contava circa 500mila abitanti e aveva una densità abitativa di più di 2mila persone a chilometro quadrato. Non si capisce per quale motivo i russi e i ceceni che si trovano a Mariupol vogliano far uscire i soldati che si troverebbero all’interno della AzovStal. Se il loro scopo è conquistare e controllare la città, basterebbe lasciare avvicinare una nave dal mar di Azov, e lasciar evacuare i soldati che si trovano in una posizione imprendibile, ma che contemporaneamente li isola.
Erano circa le 22, ora italiana, quando i servizi di intelligence degli Stati Uniti hanno confermato che un’ingente gruppo di mezzi e di militari russi stava raggiungendo la Repubblica del Donetsk. Secondo gli americani, le immagini satellitari hanno mostrato una lunga colonna di veicoli militari russi che comprendono anche elicotteri da combattimento e artiglieria.
Articolo aggiornato il 12/04/2022 22:21