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E arrivata adesso la notizie che in corso un attacco aereo a Leopoli, la città ad appena 25 chilometri dal confine con la Polonia, da parte dell’aviazione russa. Alcune immagini arrivate dalla città, attraverso il canale Telegram Guerra totale, mostrano lo scoppio di una delle bombe lasciate cadere dal cielo sulla città. ( nella foto). E’ stata colpita la zona della Televisione, un dei primi obiettivi strategici da eliminare prima di iniziare un attacco in forze.
La vicinanza dei bombardamenti alla linea di confine con la Polonia è causa di grandi tensioni anche in Europa, perchè nel momento stesso in cui ci sarà l’incidente di uno sconfinamento e una conseguente risposta da parte della Nato, o degli eserciti europei, dovremo cambiare il nostro modo di pensare e di agire, perchè entreremo nella logica di essere in guerra contro la Russia.
Cosa questo significhi non è ben chiaro a nessuno e questo alza ancora di più la tensione. Qualcuno mi ha chiesto se i comuni in Italia hanno installato le sirene antiaeree. Non sono in grado rispondere, però ho dei dubbi: non si riesce ad avere neppure abbastanza connessione internet.
Proprio qualche ora fa si diceva che la Russia voleva concentrarsi sul Donbass e stavo infatti per mostrarvi le condizioni in cui si trova la città ucraina di Mariupol, da uno dei filmati, appena pubblicato,di NIcola Rangeloni, un giornalista di Varese che vive in Donbass, da parecchi anni, nella repubblica di Donetsk.
Nonostante Rangeloni sia un giornalista di fatto di parte, molto legato alla realtà della repubblica di Donetsk, nei suoi reportage vince la cronaca. Una cronaca terribile, della guerra con tutti i suoi orrori, sulle condizioni in cui si trova oggi Mariupol, che una città in cui la componente russa è minoritaria rispetto a quella ucraina. Le bombe non sanno chi colpiscono e non chiedono la nazionalità delle persone prima di colpirle.
Di fatto i russi, con la loro invasione, hanno distrutto Mariupol e le altre città del Donbass, e ucciso più russi di quanto non abbiano fatto gli ucraini negli ultimi 8 anni di guerra. Non so prevedere con che sentimenti ne usciranno i sopravvissuti, ma ho l’impressione che la questione si risolva come alla fine della guerra del 1945 con i salvatori e i liberatori che fanno più danni degli altri.
Per il momento l’Europa sta facendo la fine dell’osso conteso fra due cani. Chiunque vinca, non ci prepara un buon destino.
Articolo aggiornato il 26/03/2022 16:58