Arluno, e non solo, e le prostitute
Questa mattina mi è arrivata una email da un cittadino di Arluno. Era indirizzata al sindaco di Arluno con l’indirizzo della nostra redazione in copia conoscenza. La posso quindi considerare come una lettera aperta di un cittadino che scrive a un giornale e nel contempo al suo sindaco e che vuol rendere pubblico quindi il suo pensiero. Come ogni lettera di protesta ha qualche tono un po’ duro ma è comunque pubblicabile.
Ecco l’email
“Salve. Scrivo questa mail per la disperazione di non poter cambiare casa in questo momento. Vorrei cambiar casa a causa, solo ed esclusivamente, di tutte le prostituite NUDE ceh si trovano in strada nel nostro paese e nei paesi limitrofi. Vi chiedo di prestare attenzione alle strade all’entrata e all’ uscita di Arluno, anche quelle delle autostrade, perché ne sono piene. È possibile che io, con mia nipote piccola, dobbiamo essere sconvolte da tutto ciò? E tutti i bambini che assistono? Per non parlare di tutta la storia che c’è dietro a queste prostitute.
Non è sicurezza nei NOSTRI confronti. Perché la giustizia non c’è ? È possibile che in ogni angolo di strada di Arluno e dei comuni limitrofi ci siano corpi al vento di donne? Ma il rispetto non esiste più? Perché loro sono autorizzate a tutto? E soprartutto, PERCHÉ VOI NON FATE NIENTE? Avevo scelto Arluno per il verde che la circonda. Solo ora ho scoperto tutto lo schifo che gli appartiene.”
Le strade provinciali da Arluno a Cornaredo, a Rho, Pogliano, Vanzago, sono piene di prostitute romene ben poco vestite. Le leggi italiane sono molto tolleranti sulla prostituzione. E’ punito lo sfruttamento della prostituzione ma salvaguardata la libertà delle donne di far ciò che vogliono. Il fatto che siano tutte romene, cioè cittadine di uno stato dell’unione europea, le mette al riparo anche dall’essere portate in questura per l’identificazione. Con una carta di identità romena, cioè, possono andare dove vogliono.
La polizia locale
L’email è stata inviata nel primo pomeriggio quindi ci vorrà ancora qualche giorno prima che il sindaco risponda. Nel frattempo però, ho chiesto al comandante della Polizia locale di Arluno, il dott. Pietro Micalizzi se era successo qualcosa di particolare negli ultimi giorni. La risposta è stata come sempre esatta e chiara. Tutti i comuni della zona sono nella stessa situazione e soffrono di questo grave problema senza poter far molto a causa delle leggi italiane. Ci sono dei periodi in cui sono più numerose e altre meno. Con la pandemia erano quasi sparite, ora invece sono tornate.
Se mostrano il sedere, se sono senza mutande, le si può fermare per atti osceni, ma nella stragrande maggioranza delle volte è una questione di un paio di centimetri di stoffa di differenza con i pantaloncini estivi di qualunque innocente ragazzina. I magazzini del comune sono pieni di sedie raccolte nei luoghi in uci le lasciano per utilizzarle quando entrano in serivizio Per creare azioni di disturbo, la polizia locale organizza dei passaggi in auto nelle aree frequentate in modo da scoraggiare i clienti.
Il regolamento del comune di Arluno
C’è un articolo del regolamento comunale di Arluno, mutuato da una ordinanza periodica del sindaco, che vieta a chiunque di fermarsi a contrattare con le prostitute. La sanzione amministrativa è di 200 euro. ” i controlli sono quotidiani, e sono effettuati in base alle leggi esistenti” ha detto il comandante Micalizzi. Di più la polizia locale non può fare, perchè lo stato italiano non ha fatto delle leggi e delle sanzioni che permettono di contrastare la prostituzione su strada.
L’intervento della squadra mobile di Milano
Nel 2019 c’era stata una operazione della squadra mobile della questura di Milano (Leggi qui la storia degli arresti a Mantegazza di Arluno) legata ad un traffico di donne e droga che si era conclusa con alcuni arresti, e per un po’ di tempo la prostituzione è stata lontana dalla zona. Poi però è tornata, e ora mancano le armi legali per contrastare lo scandalo e il degrado morale e ambientale che provoca.
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Che male fanno le prostitute maggiorenni e consenzienti ed i rispettivi clienti, se si comportano bene. Nulla. Basta con quest’assurda Meretriciofobia.
Sugli atti sessuali in pubblico posso anche essere d’accordo (ma io non ho mai visto nessuno farlo in pubblico) tette e culi al vento si vedono anche per strada e in televisione.
Il sesso è la cosa più naturale del mondo, e si può fare per amore, per diletto, per professione o per passione (come cantava De Andrè), considerare la prostituzione “degradante” è altamente discriminatorio nei loro confronti, ed è proprio questa discriminazione che le costringe a nascondersi , esattamente come fino a qualche anno fa erano costretti a nascondersi gli omosessuali.
Infine l’affermazione che le persone che le frequentano sono “sporche ed incuranti della pulizia e moralità” denota una fortte avversione ossessiva verso queste persone, che ritengo una cosa inaccettabile esattamente come l’omofobia e il razzismo, percui mi fermo qui.
La maggioranza delle persone è scandalizzata, e sconvolta, se vede culi e tette al vento e anche gli atti sessuali espletati in pubblico sconvolgono. Se le prostitute si vergognano a fare il loro lavoro in casa perchè hanno lì i figli non si capisce perchè lo facciano davanti ai figli degli altri. Te lo dico io, il motivo. Perchè si cerca di insegnare ai bambini che il sesso è una cosa che si fa per amore, e non per denaro, e che far la prostituta è degradante, non è un lavoro. Se si vergognano a far sapere cosa fanno a chi conoscono, è altrettanto ingiusto che lo facciano in pubblico davanti a chi non conoscono, perchè procurano un danno.
Sulle case chiuse e sulle case di tolleranza ti do ragione, ma ti invito a riflettere sui nomi dati ( chiuse e di tolleranza) che la dicono lunga.
Se la strada è degradata e sporca è proprio colpa della presenza delle prostitute che incentivano la presenza di persone così sporche è incuranti della pulizia, dell’igiene e della moralità tanto da frequentarle. Dopo di ciò ci sono preservativi, borse di plastica, sedie e altre suppellettili, sacchetti di cibo e spazzatura varia sparsi ovunque nei pressi delle postazioni delle prostitute.
A me non disturbano, al limite mi fa pena vederle tutta la notte li sulla strada esposte al freddo e alle intemperie.
Molte non possono prostituirsi a casa propria, perchè magari a casa hanno figli, o perchè avrebbero problemi col vicinato (dato che quelle persone che non vogliono vederle in mezzo alla strada, tantomeno vorrebbero vederle nel loro condominio).
In un paese “civile” ci sarebbero locali adibiti allo scopo dove queste ragazze possono lavorare tutelate in sicurezza, ma dato che in Italia questi locali non ci possono essere, si devono arrangiare come possono.
E se la strada è “degradata e sporca”, non è certo colpa delle prostitute, (che anzi spesso sono l’unica cosa gradevole da vedere) e considerarle “spazzatura” è una discriminazione aberrante esattamente alla stregua di razzismo e omofobia.
Cosa dirti? Hai ragione. Di fatto però anceh le prostitute dovrebbero avere il buon senso di capire che la prostituzione su strada porta degrado e sporcizia e che nessuno impedisce loro di prostituirsi in casa propria, invece di rendere partecipi tutti della loro attività, perchè non è vero che non disturbano nessuno. In realtà la loro presenza disturba tutti.
Ma perchè queste povere ragazze che svolgono la professione più antica del mondo vengono continuamente discriminate e criminalizzate, invece che aiutate e tutelate, sia svolgere la propria attività in modo sicuro e tutelato nel caso lo facciano volontariamente, sia ad uscire dal “racket” nel caso proprio volontarie non siano?
Veramente assurdo che lo stato Italiano da un lato renda legale la prostituzione (come giusto che sia, ognuno del proprio corpo dovrebbe essere libera di fare quello che vuole), ma d’altro canto non faccia niente per regolamentare e tutelare questa categoria professionale.