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Favorivano l’immigrazione clandestina a Milano in car pooling. 10 arresti

La squadra mobile di Milano ha scoperto 2 associazioni a delinquere che usavano il car pooling e i portali di sharing mobility. Erano composte da persone del Cameron e dell’Afghanistan che facevano parte di cellule specializzate nel traffico di migranti provenienti dal centr’ Africa o dall’Afghanistan. Facevano entrare i migranti in Europa attraverso l’Italia per poi dirigerli in Francia e in altri paesi di lingua francofona evitando di rispettare le regole sulla mobilità degli stranieri.

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I poliziotti sono riusciti a documentare ben 29 viaggi, la modalità dello svolgimento dei trasporti e la condotta dei trafficanti. Sì occupavano di tutto l’aspetto organizzativo dei viaggi, dalla ricezione delle richieste da parte dei migranti o di altre trafficanti di esseri umani fino all’attraversamento dell’ultima frontiera.

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Usavano i portali di sharing mobility e car pooling

Per incrementare il “business” criminale, gli indagati hanno operato in sincrono per individuare gli appartamenti da affittare per poi ospitare i clandestini in attesa della partenza, programmato i viaggi con una continua e meticolosa ricerca di disponibilità sui vari portali della di sharing mobility, cercando i tragitti più idonei per evitare eventuali controlli delle Forze dell’Ordine.

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Infine, si sono attivati per recuperare documenti di identità validi per l’espatrio da consegnare ai clandestini, per imbrogliare gli autisti disponibili a condividere le spese di viaggio. Ogni passaggio fruttava alle 2 organizzazioni circa 500 euro. 3 giorni fa la polizia ha quindi arrestato, accusandole di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, 10 persone. 6 cittadini del Camerun e 4 Afghani. ora si trovano in custodia cautelare in carcere, in attesa del processo.

Una piccola opinione

Queste persone mi ha fatto tenerezza. Non so se il motivo è perchè i clandestini se ne andavano via e non rimanevano in Stazione Centrale a Milano, o perchè ho visto, nei fatti raccontati, qualcosa di molto umano. Forse è perchè si tratta di Afghani, di un paese di cui conosciamo la tragedia, e di persone del Camerun, che è una delle nazioni africane che non vediamo mai citare nelle cronaca nera. Forse anche perchè 500 euro per arrivare in Europa da quei paesi è un prezzo più a buon mercato del biglietto aereo, quando anche ci fosse un aereo, ed è quindi difficile immaginare che li abbiano sfruttati.

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Pur essendoci una ben chiara intenzionalità di contravvenire alle leggi, e consideri giusto l’aver messo fine al giro, mi hanno intenerito. Li ho immaginati come persone che hanno tentato di aiutare i loro compaesani che non riuscivano a ricongiungersi con i parenti. Forse è una cosa che, nelle stesse condizioni, avrei fatto anche io. Ho trovato molto carino e civile l’uso del car pooling, invece dei cassoni dei camion cui le cronache più terribili ci avevano abituato.

Nota della redazione
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Ilaria Maria Preti

Giornalista, metà Milanese e metà Mantovana. Ho iniziato giovanissima come cronista, critica gastronomica e politica. Per anni a Tvci, una delle prime televisioni private, appartengo alla storia della televisione quasi nella stessa linea temporale dei tirannosauri. Dal 2000 al 2019 speaker radiofonica di Radio Padania. Ora dirigo, scrivo e collaboro con diverse testate giornalistiche, coordino portali di informazione, sono una Web and Seo Specialist e una consulente di Sharing Economy. Il futuro è mio

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