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Milano. Per una settimana le aggressioni avvenute la notte dello scorso capodanno in piazza Duomo e in piazza Gae Aulenti sono state prese sottogamba. Poi oggi anche il sindaco di Milano ha ammesso che ci sono state. “Le aggressioni accadute in piazza Duomo la notte di Capodanno sono un fatto gravissimo non degno della nostra città. Con l’assessore alla Sicurezza Marco Granelli, siamo in costante contatto con la Questura di Milano che sta lavorando senza sosta per individuare i responsabili di questi atti odiosi e confidiamo nell’efficacia delle indagini. Scoprire e fermare i membri del ‘branco’ che si è reso responsabile di tali violenze è la risposta migliore che possiamo dare alle vittime. A loro voglio esprimere la mia piena vicinanza” ha scritto Beppe Sala in una nota. Risponde l’assessore alla sicurezza de Corato che compara la notte di san Silvestro a quella di Colonia nel 2016.
in realtà quella notte ci sono stati almeno 29 fatti di violenza, nel centro di Milano ma anche in altre zone. Non solo. Sono almeno due anni che i ragazzi italiani a Milano raccontano di gruppi di ragazzini nordafricani che li provocano e che usano scuse per attaccarli, picchiarli e derubarli. Un fenomeno che ancora una volta le istituzioni stanno prendendo sottogamba
Nella sola piazza Duomo, a capodanno, ci sono state 5 aggressioni a giovani donne, ma in tutta la città di Milano la notte del 31 dicembre sono state documentati almeno 29 fatti violenti. Fra questi molti avevano la tipologia “del branco” e sono stati commessi da giovani nordafricani. Difficile dire di quale nazionalità siano fino al momento in cui saranno identificati.
Una volta chiaro che i fatti sono avvenuti è infatti iniziato lo “scarica barile”. Non sono state solo però le istituzioni a tentare di scaricare la colpa su altre istituzioni. Ci sono marocchini e tunisini che dicono che i colpevoli sono egiziani. Gli egiziani che danno la colpa ai copti. I pakistani dicono che sono stati i cristiani, e se vedono sguardi poco convinti negli occhi delle persone con cu stanno parlando, aggiungono che potrebbero essere stati i Sikh.
Secondo L’assessore alla Sicurezza di regione Lombardia De Corato gli episodi del capodanno milanese del 2021 sono assimilabili a quelli del Capodanno del 2016 a Colonia, quando furono denunciate migliaia di violenze sessuali di gruppo a danno di donne che festeggiavano il capodanno nelle piazze e nelle vie della città. “La “tranquilla notte di capodanno” descritta dall’Assessore Granelli con il passare dei giorni si arricchisce tristemente di nuove testimonianze che dimostrano che mentre il membro della Giunta di Beppe Sala era con il Comandante dei vigili in Piazza Beccaria in contatto con il Questore a pochi centinaia di metri stava succedendo di tutto. I post pubblicati oggi dal social “Milanobelladadio” – rileva Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza di Regione Lombardia – riportano delle testimonianze di alcuni utenti che individuano tra i responsabili delle aggressioni alcuni volti noti (prevalentemente egiziani) che stazionano nella Piazza dei Mercanti e che importunano abitualmente le ragazze che passano di lì. “
“Io sono stato il primo a dichiarare – prosegue De Corato – che i gravissimi atti di violenza collettiva avvenuti nella nostra città riportano alla memoria quello che successe la notte di San Silvestro a Colonia e in altre città tedesche nel 2016 quando gruppi di giovani stranieri prevalentemente mussulmani aggredirono decine di ragazze e donne che si trovavano in piazza e nei locali per i festeggiamenti. Nei Paesi nordafricani questa pratica è tristemente nota come “Taharrush gamea” che significa molestia collettiva. Se si continua ad affermare che la colpa e della cultura patriarcale come fa il PD e non si affrontano di petto queste gang di giovani magrebini che si rendono sempre più protagonisti di atti di violenza in poco tempo ci troveremo nelle stesse situazioni delle banlieue parigine”.
Al di là della querelle politica che sta avvenendo sui fatti di piazza Duomo, è indiscutibile che sta avvenendo un fenomeno preoccupante che coinvolge tutta la città, le periferie e anche i comuni dell’hinterland, e non solo a capodanno. A qualunque nazionalità appartengano i ragazzini di origine nordafricana di cui si sta parlando, spesso sono nati in Italia. Sembrano avere una scarsissima conoscenza delle tradizioni culturali di origine, ma hanno la tendenza a costituire gruppi separati dai loro coetanei di origine italiana, in cui usano la violenza, si ubriacano, e applicano tutte le dinamiche tipiche del “branco” negativo. Sono gruppi che subiscono il fascino del male, in modo molto simile alle bande di ragazzini che negli anni ’70 popolavano i quartieri dormitorio dell’Hinterland milanese.
Articolo aggiornato il 18/08/2022 22:00