Occhiali spaziali: innovazione e tecnologia dalla Terra allo spazio al Centro Ottico Rossini & Licciulli di Parabiago
A Parabiago, al centro ottico Rossini & Licciulli , che si trova al numero civico 44 della statale del Sempione,
Covid 19. E’ difficile essere ascoltati quando domina l’isteria. In questi giorni ho la sensazione di trovarmi in un paese governato e abitato da termiti che corrono ovunque senza senso logico. Corrono infatti tutti fare il tampone, anche se stanno bene, per andare al cenone e per andare in vacanza, con il risultato che in tanti si scoprono positivi, innescando così le quarantene, per loro e per i loro amici e parenti, che rovinano davvero il capodanno.
Il disastro del 2020, la mancanza di mascherine chirurgiche vendute a peso d’oro, gli scandali come quello dei banchi a rotelle, il sollievo dato dall’arrivo dei vaccini, i numeri dei morti del 2020 e anche del 2021. Poi i numeri e le statistiche dei vaccini fatti: 80% di vaccinati in Italia, 90% di vaccinati in Lombardia, l’immunità di gregge, e nessuno che ha mai risposto alla mia domanda: “come mai ci sono tanti no vax in Lombardia se il 91% della popolazione è stata vaccinata? “
L’immunità di gregge la si è raggiunta, questa estate, e la si è anche superata. Poi ha cominciato a diminuire. Infatti lungo il percorso della battaglia contro il Covid 19 si è scoperto che gli anticorpi prodotti dalla stimolazione del sistema immunitario effettuata con il vaccino ha una durata breve. Dai 3 ai 6 mesi, a seconda dell’individuo. Non si possono fermare i virus.
I vaccini non servono a proteggere il prossimo, servono a proteggere sè stessi. Vaccinarsi non è generosità, è prudenza e libera scelta. I primi che si sono vaccinati, i più anziani, oggi sono quasi sicuramente con una copertura vaccinale bassa, se non hanno già fatto la terza dose. Avrebbero dovuto farla già a settembre. Invece no. Ad agosto e a settembre c’era l’immunità di gregge che funzionava e si era fuori dal tunnel.
Poi è arrivato omicron e tutti hanno deciso di rientrare nel tunnel, ingolfando un’altra volta il sistema sanitario, stavolta con i tamponi. Le persone sembrano pensare che l’immunità, la protezione dal virus, non sia data dagli anticorpi ma dal Green Pass. Non misurano il loro livello di anticorpi nel sangue, ma i mesi della validità del Green pass decisi dal governo. Ora stanno correndo tutti fare i tamponi perchè altrimenti non possono andare al cenone di capodanno, o in vacanza.
Già, hanno prenotato la terza dose, perchè c’è il Green pass rafforzato è obbligatorio, per molte attività ma lo hanno fatto tutti insieme e ora la lista degli appuntamenti arriva fino a marzo 2022. Secondo le regole definite dal governo, però, con due dosi di vaccino e un tampone negativo , si può partecipare ai cenoni del 31 dicembre.
E’ ovvio che più tamponi sono eseguiti, più positivi si trovano e per ogni positivo si innesca il sistema di quarantene dei contatti più vicini. Persino se una persona sta benissimo e su di lui il covid 19 è solo di passaggio e non provoca la malattia. Così si impazzisce di fronte al numero crescente di persone che risultano positive e le Ast perdono il filo del tracciamento dei contatti.
Chi non è vaccinato e non ha mai avuto il covid se si ammala ha molte probabilità di aver bisogno della terapia intensiva. I no vax sono però pochi e il loro numero fa lievitare indici e ricoverigravi, ma non in modo pericoloso per la comunità. Chi è vaccinato da più di 3 mesi, e fa il tampone, non è ammalato ma spesso è positivo.
In questo caso i numeri dei positivi si alzano, anche se sono quasi sempre asintomatici. I numeri si abbassano nuovamente fin quasi a zero fra chi ha effettuato la terza dose di vaccino: per prima cosa non ha bisogno di far tamponi perchè ha già il Green pass rafforzato, quindi se è per caso positivo, passa inosservato. In secondo luogo, quando anche fa un tampone, essendo fresco di vaccino, è raramente positivo. Cosa ve ne pare? Avete veramente voglia di far tamponi per andare festeggiare capodanno?
Articolo aggiornato il 29/12/2021 15:54